Ricevete lo Spirito Santo

Domenica di Pentecoste

La Domenica di Pentecoste conclude il ciclo Pasquale. La Chiesa la festeggia con solennità il più grande dono di Dio alla Chiesa: quello dello Spirito Santo da cui dipendono tutti gli altri doni. E’ un dono che il Signore vorrebbe fare a tutti per mezzo dell’annuncio della sua Chiesa.

L’effetto più immediato che la Chiesa riceve dal dono dello Spirito è quello della remissione dei peccati. I peccati sono rimessi grazie al soffio dello Spirito che sgorga direttamente da Cristo: Alitò su di loro e disse, Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati. Il soffio dello Spirito per gli uomini è un dono che può venire solamente da Cristo. E’ Lui che suscita in noi la vita nuova della Grazia, la vita in comunione ed in obbedienza allo Spirito.

Se ci pensiamo bene è questa la prima cosa di cui abbiamo bisogno: la remissione dei peccati. Per natura corrotta derivante dai progenitori l’uomo non è buono: ha subito bisogno del fonte battesimale per essere rigenerato alla vita di Grazia per mezzo del primo dei sacramenti.

In tutta la sua vita poi, sin da fanciullo, si scopre peccatore e soggetto a turbamenti e tentazioni. Non può che ricorrere alla fonte dello Spirito che è sanante e rigenerante con la grazia della Penitenza. Senza lo Spirito Santo non si può piacere a Dio e non si può essere veri cristiani.

Nel degrado di oggi lo Spirito Santo è messo da parte in favore della materia che sembra la cosa più importante per la vita.

Gesù non nega la dimensione materiale della vita, mostra, infatti, ai discepoli le mani ed il fianco per fare vedere che è proprio Lui il Signore, in carne ed ossa, tuttavia insegna ai discepoli a pensare alla cosa più importante: Ricevete lo Spirito Santo!

Cosa non dovremmo fare per ricevere questo dono che Gesù ha messo a nostra disposizione per ogni giorno della nostra vita! Dovremmo rinunciare a qualsiasi altra attività pur di ricevere questo grande dono! I discepoli lo ricevettero senza chiederlo, per la prima volta, senza sapere bene cosa stava accadendo, non essendo consapevoli ancora della missione alla quale il Signore li stava chiamando.

Noi oggi abbiamo tanti esempi di santi, di missioni, di evangelizzazione, di prodigi e segni che ci dicono l’opera continua dello Spirito Santo nella sua Chiesa e il fatto che la Chiesa non sarà mai abbandonata ai lupi rapaci per essere distrutta grazie all’azione dello Spirito Santo.

Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Questa è la bellezza della Chiesa: il bene comune.

La Chiesa vive e si nutre dello Spirito Santo attraverso i vari e diversi ministeri, i vari e diversi carismi, le varie e diverse attività. Sono queste tre cose secondo Paolo attraverso cui opera lo Spirito: i carismi, i ministeri, le attività. L’indice che queste cose vengano dallo Spirito è il bene comune, il sigillo dell’unità di Dio.

Dio, infatti, non può essere diviso e lo Spirito Santo non può portare alla divisione. La sola ed unica lingua dello Spirito è quella della carità che viene stimolata in ogni persona secondo l’azione dello stesso Spirito. I discepoli parlano lingue diverse dopo la discesa dello Spirito Santo ma tutti comprendono l’unico e medesimo messaggio: quello delle grandi opere di Dio.

Quali sono queste grandi opere di Dio? Anzitutto una, che i discepoli manifestarono nel giorno di Pentecoste a tutta Gerusalemme: la morte redentrice del Signore Gesù e la sua Risurrezione.

Un’opera che conferma il cammino cristiano, lo fonda, lo rende sempre più bello e accogliente, lo rinnova in nome di una verità che non muta, un fatto che è perenne e che rimane per sempre nella Chiesa.

Il prefazio di Pentecoste ci spiega il senso del mistero cristiano di Pentecoste: un mistero universale atto a radunare tutte le genti in tutto il mondo nell’unico ovile di Cristo.

Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli di adozione
in Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della Chiesa nascente ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella professione dell’unica fede.

Crediamo fermamente nell’invio dello Spirito. Dobbiamo raccoglierci in preghiera perché lo Spirito non si disperda. Dobbiamo dare la nostra adesione personale a Cristo per far sì che lo Spirito possa entrare nei nostri cuori.

E dobbiamo anche dare spazio alla Santa Vergine, presente con gli Apostoli nel cenacolo in preghiera per ricevere lo Spirito, perché lo Spirito si è posato in primo luogo su di Lei nel giorno dell’Annunciazione: ti avvolgerà con la sua ombra (Lc 1, 35). E’ Lei dunque l’eterna depositaria dello Spirito per la Chiesa di Cristo. Andare a Lei significa avere un’ipoteca sullo Spirito Santo, un porto sicuro nel comune naufragio del mondo attuale.

di Luca M. Genovese

Fonte: Settimanale di P. Pio

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