Riprendono gli incontri del corso biblico della chiesa di Santo Spirito

Lo scorso 10 ottobre, presso la chiesa di Santo Spirito, sono ripresi gli incontri del corso biblico. Per questo anno, gli incontri si terranno di sabato pomeriggio, con cadenza quindicinale.

Don Giovanni De Ciantis, guida spirituale del gruppo, ha fornito un po’ di coordinate del percorso che verrà seguito durante gli appuntamenti di questo nuovo ciclo. Mentre lo scorso anno l’esegesi e la condivisione della parola di Dio si sono concentrate sulla Genesi e sull’Esodo, gli incontri del prossimo autunno-inverno verteranno sul Vangelo di Luca. Una scelta non casuale, atteso che a partire dal prossimo periodo di Avvento, proprio il testo dell’evangelista greco sarà quello di riferimento per le domeniche dell’anno liturgico.

Durante il primo incontro, è stata fatta un’introduzione generale alla Bibbia, a beneficio dei nuovi amici che si sono aggiunti a quanti hanno partecipato al corso 2014-2015. Sono stati illustrati i sensi di lettura del testo biblico: letterale, cristologico, morale e anagogico. La Bibbia, libro composito per antonomasia, è anche letterariamente parlando una sfida impegnativa per il lettore, contenendo in sé vari generi letterari, tanto diversi gli uni dagli altri. Si va da quello mitologico a quello storico, dalla narrativa alle epistole, dalla poesia alla cronaca. Di tutto ciò l’autore primo è – ça va sans dire – Dio; mentre l’autore strumentale è naturalmente l’uomo, che ha messo per iscritto quanto l’ispirazione divina gli dettava.

Poi, si è passati ad un approccio iniziale al Vangelo di Luca. Luca era un medico di origine greca. Anche nell’ambito dei vangeli sinottici, quello di Luca è il testo con una più spiccata matrice letteraria, con una cura particolare sul versante stilistico. Inoltre, l’ambizione dell’evangelista è evidente nel voler fornire un quadro quanto più esaustivo possibile dell’esperienza terrena di Gesù, tant’è che è l’unico dei quattro a fornire informazioni più approfondite sull’infanzia di Cristo. Inoltre, il Vangelo non è che la prima parte di un’opera più grande, originariamente intesa come unica, la cui continuazione sono gli Atti degli apostoli.

Luca, come gli altri tre “colleghi”, scrive per una comunità ben precisa, che è quella greca. Naturalmente, la circostanza, che i vangeli venissero scritti per la comunità di credenti a cui apparteneva l’evangelista, si intreccia intimamente con il problema della composizione degli stessi. È verosimile ritenere che i vangeli che leggiamo oggi siano opere, nate per accumulo di racconti e testimonianze orali, a cui poi in sede di trascrizione letteraria è stata data una veste più uniforme e stilisticamente uniforme.

Com’è noto, ciascun evangelista ha un suo simbolo di riferimento: Matteo è identificato con un angelo; Giovanni con un’aquila; Marco con il leone. Il simbolo di Luca è invece un bue, animale che richiama la mansuetudine di Dio. Infatti, scrivendo per una comunità di pagani, Luca ebbe l’intenzione di presentare Gesù come un uomo mite e misericordioso verso i peccatori. Scorrendo i racconti di questo vangelo non ci si può non avvedere del particolare trasporto emotivo che Gesù ha proprio verso chi sbaglia e pecca. Quasi a voler dire che nell’infinita misericordia di Dio anche il più incallito dei peccatori può trovare la luce della salvezza.

Il prossimo appuntamento del corso biblico è per sabato 24 ottobre, alle ore 18.30. Tutti sono invitati a partecipare ad un’esperienza di arricchimento culturale e di condivisione della Parola.

– Vincenzo Ruggiero Perrino

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