A Sora le reliquie di Santa Bernadette: un invito alla preghiera e alla conversione
È passato oltre un secolo e mezzo da quel’11 febbraio 1858 quando la giovanissima, Bernadette Soubirous incontrò per la prima volta quella “signora vestita di bianco”, conosciuta poi come la Nostra Signora di Lourdes.
E come allora il fascino mistico di questa figura rivive anche tra i fedeli della zona pastorale di Sora che, nel pomeriggio del 31 marzo 2017, hanno partecipato alla Santa Messa, svoltasi presso la Cattedrale Santa Maria Assunta, in occasione della visita delle Reliquie di Santa Bernardette e animata dalla corale polifonica della Cattedrale di Sora, diretta dal maestro Giacomo Cellucci e accompagnata all’organo da Marianna Polsinelli.
Il reliquiario è stato deposto sul lato sinistro della navata centrale della chiesa, vi è raffigurata la grotta di Lourdes con la Vergine e la santa in preghiera; vicino la statua di Maria e a poca distanza una foto di Bernadette, illuminata dalle candele dei devoti, già fitte prima dell’inizio della cerimonia.
Grande è stata l’affluenza di fedeli alla celebrazione presieduta dal Vescovo Gerardo Antonazzo, che nell’omelia ha sottolineato il valore testimoniale dei mediatori che Dio suscita nella storia della Sua rivelazione e della storia a Chiesa. “Mediatori del Suo mistero capaci di testimoniare la Verità, il messaggio della conversione che parte da un profondo pentimento, da una decisione di vita nuova, soprattutto nel tempo di Quaresima in cui siamo incamminati in un percorso di conversione”.
Ma chi era questa mediatrice, venuta a parlare ai cuori della chiesa di Sora in questo tempo di riflessione, conversione e preghiera? Era una giovinetta, appena quattordicenne, di umili origini, quasi analfabeta, di salute molto cagionevole; aveva anche poche conoscenze religiose e faceva la pastorella.
Ma Dio sceglie proprio i piccoli e gli umili per grandi progetti ….e quell’11 febbraio del 1858 inizio la storia di Bernadette, il suo intenso cammino di santità. Quel giorno, insieme a una sorella e a un’amica, ebbe la prima visione di “una piccola Signora giovane” vicino alla grotta di Massabielle, poco fuori Lourdes. La “Signora vestita di bianco” le aveva fatto una promessa: “Non ti farò felice in questo mondo, ma nell’altro”. Le difficoltà, infatti, furono molte: incomprensioni, sospetti, umiliazioni, prese in giro. Non veniva creduta né in famiglia, né dai compaesani né dalle autorità, religiose e civili. Ci furono poi interrogatori, accuse di isterismo, perfino l’arresto dei gendarmi, con la minaccia della prigione.
Finite le apparizioni rimase ancora per qualche tempo a Lourdes, ritirandosi nel silenzio. A vent’anni, poi, si consacrò a Dio, entrando tra le Suore di Nevers con l’incarico della preghiera, perché una “buona a nulla” – come la definì la sua superiora – non poteva avere compiti “rilevanti”. Con intensa fede e sempre con il sorriso, anche nei momenti di più grande sofferenza, portò avanti quel compito per la conversione dei peccatori, fino al giorno in cui si spense a soli 35 anni.
Dopo la messa solenne del Vescovo, nella serata la cattedrale è rimasta aperta fino alle 22:30, con la recita del Rosario, ancora una Celebrazione Eucaristica e la veglia di preghiera, animata da Don Joel Tamiok e dal gruppo musicale #Adoro Te.
La mattina di venerdì 31 marzo sono continuati poi i momenti di preghiera per i malati e bambini, fino alla partenza delle reliquie nel pomeriggio alla volta della concattedrale di Pontecorvo.
Una vita che lascia il segno quella di Bernadette, cosi come il passaggio delle sue reliquie, nella città di Sora, ha lasciato una forte traccia nel cuore dei fedeli, provocandoli e invitandoli ad un cammino di fede e di grazia. Il messaggio della Santa è forte, ci spinge a ripensare la nostra fede e i nostri stili di vita in un’ottica di sobrietà, di solidarietà e di preghiera vigilante.
Articolo: Bernadette Gabriele
Foto: Rosalba Rosati