Rosanisco: festa in onore di Santa Lucia

Festeggiare Santa Lucia è per la parrocchia di Rosanisco un momento di gioia autentica che ogni anno si rinnova e si accresce, indicando negli effetti che produce una strada buona che ostinatamente e con sacrificio bisogna perseguire. I festeggiamenti civili vengono organizzati dai giovani della parrocchia che con impegno tenace e totale autonomia raccolgono le offerte della comunità, organizzano le attività e animano le celebrazioni. Stavolta la festa è stata celebrata domenica 10 dicembre, come sempre nella domenica più vicina in calendario alla festa liturgica del 13 dicembre. Il risveglio è stato scandito dai fuochi d’artificio e la celebrazione domenicale, anticipata alle 10:30 per permettere lo svolgimento della processione, ha visto la chiesa colma, anche di bambini, soprattutto coloro i quali riceveranno i sacramenti nel corso di quest’anno pastorale e che attendevano con ansia il momento della loro presentazione alla comunità. Al termine della processione con il simulacro della statua, che ha visto una buona partecipazione nonostante il freddo pungente e la neve sulle montagne a fare da cornice, è stata impartita la benedizione solenne del parroco don Giansandro Salvi. In seguito, l’ultima batteria di fuochi si è elevata in cielo per dare l’appuntamento al pomeriggio, riservato allo svago e alla voglia di fare comunità, sempre a partire dai più piccoli. Prima, però, viene il tempo della preghiera. Così, alle 15:30, i giovani e i bambini si sono riuniti in chiesa e hanno atteso la loro benedizione particolare, per poi attendere l’accensione della stella cometa nel piazzale della chiesa. Il pomeriggio è continuato con la rumorosa tombolata, la tradizionale polentata e la trepidante estrazione della lotteria istantanea. Una giornata senz’altro intensa, ma che ha riempito di soddisfazioni tutta la comunità: solo dai giovani e dai bambini, dopotutto, si possono aspettare quelle energie nuove per mettersi in cammino sulla strada, spesso in salita, del Vangelo. Lucia, difatti, non è una santa con le rughe e i capelli bianchi, come ci ha tenuto a sottolineare don Giansandro nell’omelia, ma una giovane ragazza, bella e desiderata, che ha saputo dire di no ai potenti, rifiutando il percorso più semplice e agiato per scegliere, fino al martirio, l’anticonformismo della fede cristiana. Esattamente questo la Santa vuole insegnare ai giovani: rifiutare l’omologazione e imparare ad issare, in ogni ambito, la bandiera del dissenso. Ce lo insegna con chiarezza insuperabile anche Papa Francesco: oggi, come e forse più del quarto secolo dopo Cristo, è proprio il rifiuto dello spirito del tempo presente che rende rivoluzionari e, quindi, cristiani giovani.

 

Riccardo Evangelista

 

Foto di Elisabetta Nardelli

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