La festa di S. Anna organizzata dalla Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino. Numerosissime le famiglie per il rito della Benedizione dei bambini
E’ una festa speciale il 26 luglio, che vede fin dal mattino una inconsueta animazione intorno e dentro alla chiesa parrocchiale di S. Antonio di Padova in Cassino. Si rinnova il rito tanto amato della Benedizione dei bambini, che richiama un numero sempre crescente di famiglie ed un pullulare di vita gioioso e festoso, perché pieno di bimbi di tutte le età, anche di pochi giorni. Ma non è un rito magico o scaramantico, no. E’ un gesto fatto con fede, che riporta tutti a riconsiderare il valore sacro della vita umana e della famiglia, la preziosità della presenza dei figli e del dono di nuove creature che danno senso alla vita, portando il sorriso del Creatore e la benedizione dell’Eterno. La consapevolezza che essere genitori è un compito molto impegnativo genera spesso ansia per senso di inadeguatezza e si cerca inconsciamente una rassicurazione, una spinta a credere che sì, tutti possiamo farcela, perché più che un compito gravoso è un impegno meraviglioso. E quel gesto con cui solitamente la mamma depone nella culla di S. Anna il bambino, che riceve per mano del Parroco la benedizione e poi il papà o un altro familiare lo “raccoglie” e lo riconsegna tra le braccia della mamma, è un gesto simbolico di fede nella vita, che infonde fiducia e speranza: fa sentire che nell’amore umano, forte e prezioso ma spesso fragile, c’è una presenza più forte e rassicurante, l’amore divino.
E come si va sempre volentieri dalla Nonna, che è l’emblema dell’accoglienza gioiosa, della comprensione e dell’indulgenza affettuosa, così si va tutti, il 26 luglio, da quella che è stata la Madre della Vergine Maria e la Nonna di Gesù, dunque il prototipo della Madre, della Nonna, il modello per tutti, l’educatrice per eccellenza, la custode dei bambini, la protettrice delle famiglie, degli Sposi, delle mamme e dei papà. A lei ricorrono con fiducia anche le donne che desiderano diventare madri e non riescono e le partorienti nei momenti difficili. Sono questi motivi profondi a spingere centinaia e centinaia di famiglie a partecipare alla festa.
Tutta la giornata è stata un susseguirsi di benedizioni ai bambini, ai ragazzi, ai genitori, alle nonne, alle donne in attesa di un figlio, una processione incessante che ha tenuto impegnato (e commosso) per tutta la giornata il Parroco, Don Benedetto Minchella, felice di trovarsi in mezzo alla vivacità di tante famiglie.
La sera, alle 19.00, ha preso il via la Celebrazione Eucaristica. Nell’omelia Don Benedetto ha ricordato che esisteva a Cassino prima della guerra una chiesetta dedicata a S. Anna, vicina alla chiesa “del Riparo” dedicata a Maria e c’era una statua di S. Anna a cui la popolazione era devota; negli anni ’50 l’attuale statua (quella antica era andata distrutta) fu messa nella chiesa di S. Antonio e si ripristinò la tradizione cassinate della benedizione dei bambini. E ha indicato il significato della statua e dell’atteggiamento di S. Anna e della Vergine Maria: solo dall’ascolto della Parola di Dio si può vivere secondo il Vangelo. S. Anna educò Maria ad ascoltare la Parola di Dio e a dire tanti piccoli sì per poter poi riuscire a dire il grande Sì che la fece diventare la Madre di Dio. Così i genitori, per mettere in pratica il gesto odierno, debbono abituare i loro bambini e se stessi a dire tanti piccoli sì di conversione, per essere poi capaci di dire dei Sì più impegnativi e importanti.
All’inizio della Messa non si sapeva se si sarebbe riusciti a fare la Processione, ma verso la fine, il cielo si era rischiarato dopo che nel pomeriggio nuvole si erano addensate minacciose e dalle minacce erano passate… ai fatti, mandando giù pioggia e pioggia. E la processione, grazie ai bravissimi portatori, si è potuta svolgere. Una sosta significativa e ben curata si è fatta, come da tradizione, in via Leopardi, vicino a piazza Nicholas Green: tutto lo slargo era stato addobbato con i colori di S. Anna, giallo e verde: drappi, palloncini, fiori, in segno di accoglienza. Anche una culla era stata predisposta e, anziché un neonato ce ne erano addirittura sette, quasi tutti con meno di un mese di vita! Deliziosi! Tutti hanno ricevuto la speciale benedizione, poi dei fuochi pirotecnici hanno acceso (si era ormai all’imbrunire) la magia della festa e palloncini sono stati lasciati volare al cielo. Un momento suggestivo e allegro.
Anche quando la Processione, procedendo tra canti, preghiera del S. Rosario e brani musicali eseguiti dalla Banda Città di S. Giorgio, ha fatto ritorno alla chiesa parrocchiale, è stato ancora un momento di festa, dopo la benedizione finale, grazie a fuochi pirotecnici di grande effetto. Rientrati in chiesa, Don Benedetto ha continuato ancora a lungo a benedire i bambini i cui genitori non erano riusciti ad arrivare prima. Tutti hanno ricevuto quella “carezza di Dio” grazie a S. Anna, anche il bimbo che ha stracciato tutti i record di “giovane età”: aveva solo 4 giorni di vita! Un piccolo campione.
Adriana Letta