In ricordo delle vittime del primo bombardamento di Cassino 76 anni fa
Nel 76° anniversario del primo bombardamento che il 10 settembre 1943 iniziò a distruggere Cassino provocando un centinaio di morti, la cittadinanza ha voluto ricordare quelle prime vittime pregando per loro. Infatti, grazie ancora una volta all’iniziativa del CDSC onlus, alle 17,00, nella chiesa parrocchiale di S. Antonio, una Messa di suffragio è stata celebrata da Don Benedetto Minchella, alla presenza dei familiari delle vittime, di superstiti, amici, conoscenti e cittadini – a cominciare dal Sindaco Enzo Salera, accompagnato dal Gonfalone della Città – che riconoscono in quel luttuoso giorno l’inizio della tragedia di Cassino, destinata nei mesi successivi ad essere completamente cancellata e ridotta in polvere e macerie.
Tra i presenti dominava uno spirito di partecipazione, di fratellanza e di commozione palpabile. Particolarmente commovente, come sempre, il momento delle parole di rievocazione pronunciate dal prof. Gaetano De Angelis Curtis, Presidente del CDSC, e ancor più quello della lettura dei nomi dei 67 deceduti, elenco parziale perché mancano all’appello circa 40 vittime. Ogni volta lo scandire, nel silenzio raccolto degli astanti, quei nomi, di cui solo 8 superano i 50 anni e la maggior parte sono giovani, bambini o famiglie falcidiate dalle bombe, fa venire i brividi e gonfia il cuore di pena e la mente di indignazione per l’assurdità e disumanità della guerra, a cui ancora oggi molti vogliono affidare la soluzione di controversie internazionali. Come se la Storia non avesse insegnato nulla.
Perciò un particolare ringraziamento va al Centro Documentazione e Studi del Cassinate perché tiene viva la memoria della città e del territorio con le sue molteplici iniziative come questo ormai irrinunciabile appuntamento del 10 settembre. Ma anche con l’evento che ha fatto seguito poco dopo, l’inaugurazione della mostra interattiva “Memoria Viva” 1939-1945, presso l’Atelier del Museo Historiale di Cassino, che offre un viaggio nel tempo attraverso una ricca e innovativa mostra multimediale.
Adriana Letta