Grande festa ad Aquino in onore della Madonna della Libera
La prima domenica di ottobre, ab antiquo, ad Aquino, è il giorno in cui si celebrano i festeggiamenti in onore della Madonna della Libera, protettrice della Città.
I festeggiamenti sono iniziati, presso la chiesa monumentale a Lei dedicata, famosa in ogni angolo della provincia e non per la sua bellezza disarmante, dal lunedì precedente. Ogni sera, quindi, si è celebrato il settenario in preparazione alla festa, culminato proprio domenica 4 ottobre.
La festività della Madonna della Libera è molto sentita nella Città di San Tommaso, per un culto che va oltre la memoria storica. Il dato è confermato dal fatto che molti cittadini, ancora oggi, si onorano di portare il nome della Vergine Santissima.
Domenica 4 ottobre, durante la Santa Messa delle 11.00, conclusasi con la recita della supplica alla Madonna di Pompei, la comunità parrocchiale ha celebrato l’inizio dell’Anno pastorale: bambini, genitori, catechisti e rappresentanti dei gruppi parrocchiali si sono ritrovati, nella cornice romanica del tempio aquinate, per la celebrazione comunitaria, nel rispetto delle normative vigenti per arginare il contagio da Covid-19.
Il momento più solenne dei festeggiamenti si è avuto nel pomeriggio, quando è stata celebrata una Messa solenne presieduta da mons. Alessandro Recchia, vicario generale della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo e concelebrata da don Tommaso Del Sorbo, arciprete parroco della Basilica concattedrale di San Costanzo Vescovo e San Tommaso d’Aquino, da mons. Luigi Casatelli, arciprete parroco emerito, don Natalino Manna, arciprete parroco di Castrocielo e don William Di Cicco rettore del seminario vescovile. Alla Messa, animata dalla Corale parrocchiale “Sancta Caecilia”, hanno partecipato anche i componenti dell’Amministrazione comunale di Aquino.
Mons. Recchia, visibilmente commosso per tornare a celebrare nella chiesa monumentale in quanto collaboratore qualche anno fa di mons. Mario Milanese, sulla scorta della liturgia domenicale, ha evidenziato che il proprietario della vigna è Dio, la cui bontà ha creato, per amor nostro, un mondo bello da custodire e far fruttificare. Ma, fin dalle origini, noi coltivatori abbiamo storpiato questo mondo, il cui principio è diventato la violenza prevaricatrice che uccide il fratello per il possesso di quanto Dio ci ha da condividere come dono. Da qui la festa della Madonna della Libera da invocare affinché ci liberi dalle paure, dagli egoismi, dalle tenebre del male.
La Messa è proseguita nel raccoglimento. Secondo le disposizioni anti contagio non si è potuta svolgere la tradizionale processione per le vie della Città.
Andrea Marinelli
Foto Giorgia Lupidii