Celebrata la festa della Vergine e Martire nella Parrocchia di S. Giovanni Battista in Cassino
Ancora una volta il Vescovo, Mons. Gerardo Antonazzo, è venuto nella Parrocchia di S. Giovanni Battista in Cassino, appena dieci giorni dopo l’insediamento canonico di Don Benedetto Minchella come Amministratore parrocchiale, dopo la scomparsa, meno di un mese fa, del Parroco Don Antonio Colella. Ma stavolta, oltre a ricordare e pregare per lui, il motivo era festoso, essendo il 13 dicembre, ricorrenza di S. Lucia di cui la Chiesa ricorda la nascita al cielo e che in parrocchia si celebra da molti anni.
In una chiesa piena di fedeli, con la statua della Santa esposta in onore e contornata di fiori, molti dei quali portati da fedeli, il Vescovo ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, avendo accanto Don Benedetto e il diacono Don Marcello, oltre che i ministranti. Nell’omelia ha ricordato la Santa vergine e martire Lucia che per non voler rinnegare la fede cristiana, fu sottoposta ad atroci tormenti fino a meritare la palma del martirio. Era circa l’anno 304, durante la persecuzione di Diocleziano contro i cristiani. Una santa così importante che giunge fino a noi. Gli antichi scrittori cristiani dei primi secoli solevano dire che “il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani“. Allora il cristianesimo si diffondeva a macchia d’olio e gli imperatori romani volevano sradicare questa religione che invece cresceva con la forza dei martiri. Questo è vero anche per noi oggi, con i martiri del nostro tempo. Il sangue dei martiri non è il fallimento del cristianesimo, ma è seme fecondo. Ma, ha continuato il Vescovo Gerardo, vorrei aggiungere un altro segno. Il sangue dei martiri, unito al sangue di Cristo crocifisso è anche seme fecondo di “cristiani nuovi“. Anche noi già cristiani abbiamo bisogno di diventare cristiani nuovi, non con una fede raffreddata, abitudinaria, demotivata e spenta, ma chiedendo per noi una fede che cammini con la nostra vita e si espanda come profumo che attrae. Ripartiamo dalla testimonianza di S. Lucia, soffocata nella vista del corpo, ma sempre fedele nella luce della fede, usando l’espressione stupenda che abbiamo letto nella Colletta di questa Messa: “per l’intercessione gloriosa della santa vergine e martire Lucia, possiamo contemplare con i nostri occhi la tua gloria“. Noi guardiamo l’Ostia consacrata, la adoriamo, contempliamo la gloria di Dio: questa è la luce della fede, questo ci rende cristiani nuovi: se non sappiamo contemplare non lo sappiamo neanche indicare. Chiediamo al Signore, per intercessione di S. Lucia, di riscaldare e illuminare il nostro cuore: i nostri occhi debbono gridare il mistero di Dio perché viviamo di quella fede che ci illumina.
Dopo la benedizione conclusiva impartita dal Vescovo, ci si è preparati per la processione. I portatori hanno issato la statua sulle spalle e Don Benedetto ha guidato, con la recita del Rosario e i canti, la Processione, in cui la Banda Don Bosco Città di Cassino ha eseguito molti brani musicali con grande abilità. Nel buio della sera, ogni tanto ravvivato dalle luci e gli addobbi natalizi, il corteo orante ha proseguito, attirando lo sguardo dei passanti. Due le soste importanti della processione: una davanti alla Casa di Cura “S. Anna” e una davanti a “Villa Serena”: in tutte e due si è pregato intensamente per i ricoverati, per i loro familiari e per il personale medico e sanitario che se ne prende cura. Infine la Processione è tornata in chiesa e dopo un ultimo momento di preghiera e benedizione, la statua è stata riposta in chiesa. Ultimo omaggio alla Santa è venuto dalla Banda Don Bosco i cui giovani membri, diretti dal M° Marcello Bruni, hanno eseguito alcuni bellissimi brani musicali, incantando i presenti che si sono fermati ad ascoltare la loro musica, in onore di S. Lucia e della luce della fede.
Adriana Letta