“MARIA SERBAVA TUTTE QUESTE COSE, MEDITANDOLE NEL SUO CUORE”
“Maria serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”: così il Vescovo Gerardo ha iniziato la sua omelia, riprendendo il Vangelo di Luca, durante la Santa Messa Pontificale di Natale presieduta nella Basilica Concattedrale di Aquino.
Maria non solo appare come la madre che presenta il Figlio ai pastori, ma viene anche raffigurata in un rapporto più stretto con Gesù, che va al di là del fatto fisico; meditando nel suo cuore dimostra l’atteggiamento tipico della fede vera. Protagonista del racconto dell’Evangelista Luca è ovviamente Gesù e così ha continuato il Vescovo: “Dio accetta e fa sue le nostre debolezze, si è fatto Uomo, è disposto alla nostra debolezza pur di venirci incontro e ad assumere la nostra natura umana. Sant’Anselmo, nella filosofia medievale, parlando di Dio, Lo definiva come colui del quale non si può pensare qualcosa di maggiore. Il Natale, in qualche modo, ha modificato questa concezione della filosofia. Dio ha pensato per sé qualcosa di maggiore: si è fatto uomo. E noi, da cristiani, come viviamo il Natale del Signore? Considerando ciò che Lui ha fatto per noi, dobbiamo amarLo, accoglierLo attraverso le nostre debolezze lasciando da parte la nostra presunta onnipotenza, la nostra corsa al successo, al potere, alla gloria, alla fama, al prestigio, alla superbia; così possiamo custodire, far tesoro della bellezza del Natale. Dio ci istruisce che la vera bellezza è l’umiltà, il servizio, la semplicità. Questo è l’anno della Misericordia nel quale cercare di riavvicinare quanti si sono allontanati dalle nostre parrocchie perché non più praticanti forse a causa di molti praticoni che rischiano di avvicinarsi a esperienze pseudo-religiose , lasciandosi ingannare dagli insegnamenti di sirene senza scrupoli che inneggiano ad una fede senza sacramenti, senza la parola di Dio. La misericordia deve rimarginare queste ferite, i dissapori e i dispiaceri. A chi si è allontanato chiedo di abbandonare i santoni e dedicarsi ad una fede vera, autentica , alimentata dalla carezza dei sacramenti. Il Natale della misericordia ci ricorda che la porta di casa è sempre aperta, e la Chiesa è una casa aperta. Il Natale della misericordia deve suscitare in tutte le comunità cristiane l’apertura della porta del cuore per accogliere, comprendere, abbracciare, soprattutto cercare quanti si sono allontanati da casa, dal tempio, dalla nostra comunità. E’ urgente uscire dalla porta del cuore per andare in cerca di coloro che non ci cercano più, che si sono allontanati sbattendo la porta, delusi da una Chiesa matrigna e fredda nei riti, nelle parole, nei gesti, nei rapporti, nelle regole. Chiedo a tutti i sacerdoti, agli operatori pastorali, ai collaboratori parrocchiali, ai fedeli di ogni comunità di prodigarsi per cercare e abbracciare con amore quanti hanno deviato, non sempre senza nostra colpa, in proposte religiose distorte, in forme settarie di spiritualità, in gruppi che si improvvisano propinatori di arti magiche di guarigione e di liberazione, in movimenti di ambigua spiritualità. Tocca a ciascuno di noi manifestare il volto materno della propria parrocchia, senza pregiudizi, giudizi e condanne per convincere gli altri della bellezza di essere Chiesa.”
Il Solenne Pontificale è proseguito con raccoglimento e preghiera. Al termine del Pontificale, il parroco don Tommaso del Sorbo, rinnovando gli auguri a tutta la comunità di Aquino e il ringraziamento per la presenza al nostro Vescovo, ha annunciato ufficialmente che il 17 gennaio 2016, in occasione del 42° anniversario dell’elevazione della Chiesa Cattedrale di Aquino alla dignità di Basilica Minore, dopo la Celebrazione dell’Eucarestia, verrà inaugurata la Sala Giovenale, un Teatro che ha fatto la storia di Aquino e che, grazie alla sua grandezza e alle sue innovazioni post ristrutturazione, darà nuova luce alla Città di San Tommaso.
Andrea Marinelli