Sante Cresime nella parrocchia di Purgatorio di Casalvieri

Nella chiesa di Maria SS.ma delle Grazie hanno ricevuto il sacramento della Confermazione trentatré giovani

Parrocchia di Purgatorio di Casalvieri

Dopo un percorso di preparazione, svoltosi nelle rispettive parrocchie, trentatré giovanissimi, provenienti dalle parrocchie di Purgatorio, Casalvieri, Santopadre – i gruppi più numerosi – più tre ragazzi della parrocchia di Roselli, due di Belmonte Castello e uno di Sora, hanno ricevuto domenica 16 settembre il sacramento della Confermazione per l’imposizione delle mani di S.E. Mons. Gerardo Antonazzo, Vescovo di Sora- Cassino-Aquino-Pontecorvo.

Il folto gruppo aveva avuto modo di socializzare e condividere alcuni momenti insieme nel ritiro di preparazione svoltosi la domenica precedente presso l’Oasi Francescana di Isola del Liri, dove guidati dai parroci don Loreto Castaldi, mons. Alessandro Recchia e dalle catechiste suor Jessy Thomas, Annamaria Catallo e Stefania Saurini hanno “giocato” con prove enigmistiche attinenti al sacramento della Cresima e hanno riflettuto cercando di cogliere il senso profondo del sacramento che avrebbero ricevuto.

E, proprio nell’omelia della Santa Messa, concelebrata con i parroci di Purgatorio, Casalvieri e con don Claudio, padre cistercense di Casamari, mons. Antonazzo ha voluto specificare il senso del sacramento che si stava celebrando. Egli ha spiegato come ogni domenica la Parola di Gesù ci educhi a diventare discepoli, dicendo: “Cristiani lo siamo diventati con il battesimo ma discepoli lo si diventa con la sequela. Molti cristiani, dopo il battesimo o di lì a poco hanno interrotto la gioia e la fatica di diventare discepoli così come tanta gente che troviamo nel vangelo che dopo aver conosciuto Gesù lo ha abbandonato non diventando discepoli veri”. La domanda che poi il Vescovo ha posto ai ragazzi è quella di “quali adulti seguire, se seguire quelli che una volta divenuti cristiani non sono mai diventati discepoli o gli adulti che divenuti cristiani hanno seguito Gesù diventando suoi discepoli. Soprattutto bisogna domandarsi – ha detto – chi è Gesù per me? Domanda che Gesù pone a tutti i suoi discepoli. È una domanda che va posta anche in un matrimonio, chi è l’altro per me?”.

Il vescovo Gerardo, utilizzando un detto che dice che il matrimonio è la tomba dell’amore ha sollevato l’allarme per cui oggi spesso la cresima può essere definita la tomba per il cristiano. Questo perché “non basta ricevere i sacramenti per diventare cristiani come non basta sposarsi per avere la certezza di volersi bene per sempre perché l’amore si educa, nell’amore si cresce e così è per la vita cristiana. Bisogna chiedersi chi è Gesù nella propria vita, come si vive l’amore di Dio, come si vive la vita cristiana alla sequela di Gesù. Non si risponde a chiacchiere ma con l’impegno. Gesù spiega che per diventare suoi discepoli bisogna prendere la croce, rinnegare sé stessi, chi vuole salvare la propria vita la deve perdere. Perdere la propria vita per Gesù e il Vangelo significa donare. Chi vuole salvare la propria vita la deve donare. Bisogna imparare a donare la propria vita all’altro, così dovrebbe essere nel matrimonio, non cadere nell’egoismo. L’egoismo è il male di oggi, è la tomba dell’amore. La bellezza dell’amore salverà il mondo. L’egoismo ci fa impazzire, l’amore ci salva. La cresima è tutto questo, diventare discepolo, imparare ad amare. Lo Spirito Santo è l’amore di Cristo Risorto, il Crocifisso dona l’amore, lo mette nel nostro cuore perché Gesù ha dato la sua vita per noi”. Riprendendo quanto detto dal Santo Padre Francesco a Palermo, ha invitato i ragazzi a diventare uomini e donne di amore con l’aiuto dei padrini, dei genitori, del Vescovo, dei sacerdoti e della comunità cristiana.

Dopo aver rinnovato le promesse battesimali si è svolto il rito dell’imposizione delle mani e dell’unzione con il Crisma. I trentatré ragazzi visibilmente emozionati, accompagnati dai padrini che si sono scelti, hanno ricevuto il sigillo dello Spirito Santo. A rendere la celebrazione ancor più emozionante sono stati i canti del coro interparrocchiale di Casalvieri, Purgatorio e Roselli, canti adeguatamente scelti ed eseguiti in maniera impeccabile.

Al termine della celebrazione la classica foto di gruppo e dopo la consegna di un libro di racconti di Bruno Ferrero e della pergamena a ricordo di questo importante giorno, con la speranza che questi ragazzi facciano tesoro degli insegnamenti che le catechiste che amorevolmente li hanno seguiti e preparati hanno saputo trasmettere in questi anni. Ora spetta a loro raccogliere quanto detto dal Vescovo Gerardo per diventare veri discepoli alla sequela di Gesù Cristo.

Martina Torti

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