Ogni giorno i fedeli che si accostano a Maria nella chiesa di San Carlo possono pregare con le seguenti parole: “O Madonna di Canneto, vengo per guardarti, per pregare di gioia, per sapere che Tu sei mia madre ed io sono tuo figlio. Donami pace e salute, proteggi la mia famiglia. Dammi la forza per superare tutte le difficoltà, infondimi il coraggio per impegnarmi ogni giorno a costruire insieme una comunità parrocchiale viva e vera, famiglia di famiglie. Grazie, Madonna di Canneto”.
E Maria, sta lì che ascolta, infonde serenità, sorride solo come una madre sa fare per rincuorare i suoi piccini. Durante l’omelia della Messa di Natale, alle ore 11.00, il parroco don Dante, entusiasta come un ragazzino di fronte ai suoi sogni, ha offerto una rosa d’oro alla sua Madonna di Canneto, la quale, nel lontano 1965, ha guidato i suoi primi passi di giovane sacerdote, quando fu inviato dal Vescovo Biagio Musto presso la Parrocchia di Santo Stefano Protomartire e il Santuario della Madonna di Canneto a Settefrati.
E proprio oggi cade il dies natalis di Santo Stefano, il primo martire della cristianità. Tale ricorrenza ha sollecitato la comunità a pregare per tutti i martiri, barbaramente uccisi nel nome di Cristo in ogni angolo della terra. Infatti, da un lato si assiste allo spietato processo di scristianizzazione del Vicino Oriente da parte dell’integralismo islamico, dall’altro paesi emergenti e popolosi, quali l’India e la Cina, cominciano a perseguitare i cristiani in maniera sempre più radicale, in nome di una “statalizzazione” del sentimento religioso. Non a caso San Paolo, nella Lettera a Tito, ci insegna “a vivere nel secolo presente con saggezza, con giustizia e pietà, rinunciando all’empietà e ai desideri mondani”, non a caso Papa Francesco ci invita continuamente a prenderci cura dei fratelli più bisognosi, vera immagine di Cristo. Pertanto una religione che abolisce la schiavitù, che abbatte dai troni i potenti, che parla di amore e di giustizia sociale non può non essere perseguitata da un sistema politico fondato sui privilegi delle caste e sulla sopraffazione. Il cristianesimo, dunque, per la sua intrinseca tenerezza dell’Amore è perseguitato e dà fastidio anche ai signori che governano una civiltà occidentale, sempre più indifferente e disposta ad adorare “mammona”.