24 maggio Visita della Madonna di Canneto al San Raffaele di Cassino
La domenica appena trascorsa è stata davvero speciale per gli abitanti di Cassino!
In questi giorni sta vivendo, con grande emozione, il passaggio dell’immagine della Madonna di Canneto e proprio ieri, solennità della Pentecoste, la Madonna dopo aver sostato presso la Chiesa di San Pietro Apostolo, ha raggiunto la vicina Clinica San Raffaele per rimanervi qualche ora insieme agli ammalati, amici e parenti accorsi per porgerle un saluto e una preghiera.
Ad attendere la Madonna che arrivava in processione c’era all’ingresso della Clinica, Don Fabrizio Tricone, cappellano della struttura, e da li, accompagnati dalla dolci note mariane della Banda Don Bosco, si è giunti fino al cortile, dove ad accoglierla c’era una folta folla.
Quasi tutti gli ammalati dei reparti, accompagnati da parenti, volontari Caritas e dagli stessi infermieri e dottori che si sono adoperati per rendere speciale quel momento,addobbando a gran festa il cortile, erano scesi per rendere omaggio alla cara Madonna di Canneto, per rivolgere a Lei una preghiera, forse anche la guarigione, ma soprattutto la forza per affrontare il dolore, l’aumento della fede per accettare la malattia e offrire questa sofferenza a Gesù, e chi come Maria,madre che ha visto morire suo figlio in croce non può capire così tanto dolore!!!
Il tempo di prepararsi, nel cortile ben allestito, è stata celebrata la Santa Messa,presieduta da Don Fabrizio, Don Fortunato, Don Tomas e Don Mario Colella, cappellano dell’Ospedale civile.
Tra lacrime ed emozioni, la Cara Madonna Bruna, ha sostato qualche ora tra loro, accogliendo anche nel loro silenzio contemplativo, tutte le loro preghiere.
Ognuno di loro, aveva una storia da raccontare, un miracolo, una grazia o solo semplici ricordi legati alla Madonna di Canneto; tanta è stata l’emozione di averla li insieme a loro, la Madre tanto amata scesa da quelle valli per fare loro visita, anche di tutti coloro che, per la loro condizione fisica non sono potuti scendere, ma hanno assistito e ascoltato la cerimonia dalle loro stanze e dai balconi.
La maggior parte delle volte si attribuisce all’infermiere e al volontario la capacità di infondere coraggio e di saper usare parole di conforto, riuscendo a risollevare il morale, di chi, affranto, non ha più la forza di andare avanti. Ma di fronte ad eventi come questo, ci si rende conto che sono i pazienti che fanno molto per il personale infermieristico e volontario, infondendo in loro fiducia e coraggio con parole di stimolo e di gratitudine, e vederli pregare con così tanta fede, devozione e speranza ha scaldato i cuori di tutti. L’amore, la pace, le grazie che Maria nostra Madre elargisce sono un qualcosa che si avverte dentro e che “SE NON LO VIVI NON PUOI CAPIRE…”
– Aurora Capuano
– Foto di Alberto Ceccon