La Neuroetica, oggetto del prossimo convegno del 16 aprile, è nata recentemente. Essa vuole affrontare le complesse questioni morali che l’applicazione delle scoperte nell’ambito delle neuroscienze pongono. Le neuroscienze, che studiano le basi cerebrali del comportamento umano, si sono sviluppate soprattutto da venti anni a questa parte grazie all’invenzione della risonanza magnetica funzionale, un macchinario, non invasivo, che permette di vedere dentro la scatola cranica di una persona mentre è impegnata in un determinato compito. E’ stato, dunque, possibile fare grandi progressi nella conoscenza del funzionamento del nostro cervello e, dunque, di noi stessi. Sono nate, perciò, una serie di branche cui le neuroscienze si applicano: la neuroetica, la neuroestetica, la neuroeconomy, la neuropolitica, ecc… . Insomma progressivamente le neuroscienze vanno applicandosi a tematiche che una volta appartenevano ad altri specifici contesti disciplinari. Nel convegno nel prossimo convegno del 16 aprile , di rilevanza nazionale, che vedrà all’opera Michela Balconi (Univ. Bocconi, Milano), Matteo Cerri (Univ. Bologna), Paolo Pecere (Univ. Cassino), Andrea Lavazza (Univ. Arezzo) e Alberto Oliverio neurobiologo di fama internazionale, saranno affrontati alcuni temi di grande rilevanza e innovatività : le malattie degenerative e l’identita, il ruolo delle emozioni e della cognizione nelle scelte economiche, il potenziamento cognitivo, la coscienza, l’uso della ibernazione. Ma quanto più procediamo nella conoscenza di noi tanti più problemi e questioni etiche si pongono e, nel contempo, si aprono scenari inquietanti. L’obiettivo del convegno è quello di diffondere le conoscenze scientifiche tra un pubblico che non sia costituito solo da professionisti . Infatti, quelli affrontati dalla Neuroetica e dalla Filosofiadelle Neuroscienze, sono temi che riguardano non solo gli addetti ai lavori ma qualsiasi persona, in considerazione della loro rilevanza per la salute e per la vita sociale. Ad esempio: i progressi nella conoscenza dei meccanismi cerebrali ci apre speranze nella cura di gravi malattie neurobiologiche come l’Alzheimer. Nonostante negli ultimi trenta anni si siano fatti , grazie alle nuove tecnologie,passi da gigante molto ancora si deve scoprire sul cervello. Come il cervello produca la mente rimane ancora un mistero. Il convegno, patrocinato dall’Ordine degli psicologi del Lazio e dall’Ordine nazionale degli psicologi, è organizzato dalla dott. Pacitto (Centro di Psicologia Umanistica) membro della Sine (Società di neuroetica e filosofia delle neuroscienze) in collaborazione con la SanPaolo Invest SpA (nelle persone di: A.Gambelli, G.Iula, A.R.Mattei, K.Franchitto e E. Iannetta) che ha sponsorizzato l’evento insieme all’azienda FERONE Srl (Gianni Ferone) e all’azienda MARMIZOLA (Pietro Zola).
Secondo Convegno di Neuroetica a Cassino: 16 aprile: “Il futuro prossimo della Neuroetica e della Filosofia delle Neuroscienze”
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