A Cassino, nella chiesa di S. Antonio, il Vescovo Gerardo incontra i giovani e non solo
8 aprile, ultima delle tre serate di spiritualità Giovani organizzate dal Servizio di Pastorale Giovanile diocesano in contemporanea a Sora, a Roccasecca Scalo e a Cassino, nella chiesa di S. Antonio. Ed è qui che sarebbe venuto il Vescovo Gerardo, essendosi già recato alle altre due sedi nei precedenti appuntamenti.
Sapendo questo, ci si è passata la voce, gruppi parrocchiali di catechesi della cresima, amici, ma anche tanti adulti, desiderosi di pregare con i giovani e per i giovani, ma soprattutto con la volontà di essere in tanti ad accogliere il Vescovo mons. Gerardo Antonazzo e manifestargli tutto l’affetto, la vicinanza e la stima che non solo non sono venuti meno in seguito alle accuse infamanti che qualcuno aveva nei giorni scorsi scaricato su di lui, ma anzi si sono ancora accresciuti e radicati.
Addirittura, prima ancora di cominciare, in sagrestia sono convenuti il Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone con alcuni amministratori comunali ed amici, proprio per salutare il Pastore diocesano, ingiustamente colpito da calunnie inaccettabili, e confermargli stima e considerazione. E’ stato davvero un bel gesto di amicizia, un riconoscimento del bene che ha fatto in questo anno o poco più da quando è diventato Vescovo anche del Cassinate.
Poi ha preso il via la celebrazione, con i canti, guidati dalla splendida voce di Anna Laura Tamburro e dall’organo da lei stessa suonato, l’esposizione di Gesù Eucaristia, la presentazione dell’incontro e la lettura della pagina evangelica dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35). Il Vescovo, in clergyman grigio, si era posizionato in posizione defilata, in un banco qualunque, in mezzo agli altri e ascoltava. Una piccola lectio divina sul brano letto è stata proposta da Don Juan Granados (Pastorale Giovanile diocesana), che prima ha voluto salutare e ringraziare il Vescovo Gerardo nel giorno del terzo anniversario della sua ordinazione episcopale, poi ha soffermato l’attenzione su un passo particolarmente significativo di Don Tonino Bello su “Lasciarsi afferrare dall’onda di Cristo”, perché “sequela eucaristica” vuol dire proprio “lasciarsi afferrare dall’onda di Gesù Cristo e seguirla… da uomini liberi, non incastrati nel sistema”, perché “noi molte volte ci siamo lasciati incasellare, siamo diventati uomini di un sistema. E non gli annunciatori delle cose future”. E suggeriva di essere “comunità eucaristica sovversiva e critica verso tutte le miopi realizzazioni di questo mondo”, tanto che, oltre all’opera di misericordia di “consolare gli afflitti”, consigliava di capovolgere la frase e “affliggere i consolati“, essere cioè “spina nel fianco della gente che vive nella beatitudine delle sue sicurezze”, “voce critica, coscienza critica”.
C’era di che meditare con stimoli e provocazioni così forti, ed il silenzio che è seguito ha offerto il giusto spazio alla riflessione personale. Il gesto simbolico scelto per questo incontro ha visto ciascuno dei presenti recarsi ai piedi dell’altare, prendere da una ciotola un pizzico di incenso e porlo nel braciere perché bruciasse e salisse al cielo come la sua preghiera formulata nel cuore. Molto lunga la fila di coloro che si sono recati a compiere quel segno; anche il Vescovo, con la massima semplicità, si è messo in fila, come tutti. Ricordava Gesù quando si è messo in fila con i peccatori per farsi battezzare da Giovanni. Dopo qualche altro canto e momento di adorazione silenziosa, il parroco Don Benedetto ha impartito la benedizione eucaristica.
Ed è giunto il momento tradizionale del “pensiero della Buonanotte” finale, affidato al Vescovo Gerardo. Allora si è fatto avanti e, nel ringraziare i presenti esprimendo affetto e gratitudine, ha confidato: “Quando nei giorni scorsi per qualche ora sono stato assalito dalla paura di vivere senza di voi, vedete, mi sono sentito nell’inferno, nell’abisso, allora ringrazio il Signore perché questo condividere insieme il cenacolo, ci dà la gioia di poggiare tutta la nostra fiducia su di lui. Quando c’è il Signore non si ha paura di niente, il cenacolo ci dà questo grande dono. Il Signore ci aiuta a fronteggiare qualsiasi situazione di difficoltà che ognuno di noi, a tutte le età, si trova ad affrontare”.
Poi ha parlato di “questo Pane” che ci ha radunati qui; non può rimanere in noi di questa serata, una volta tornati a casa e alle nostre consuetudini, più il ricordo dell’incenso, delle luci, dei fiori che di questo Pane. Noi siamo qui per il Pane, che ci ha attirato qui a stare insieme. Forse facciamo fatica a passare da questo pane al corpo di Cristo. Proviamo ad invertire, a passare dal corpo al pane. E’ una storia lunga: all’inizio Gesù era il “Verbo”, parola di Dio, né corpo né pane. Poi ha preso un corpo, nel grembo di Maria il Verbo si è fatto carne, si è fatto feto, senza lasciare nulla di quello che era, continuando ad essere Dio, ma prendendo qualcosa in più. Dio cambia la sua natura, aggiunge qualcosa che non era prima, diventa uomo, si sottopone perfino alle tentazioni, senza peccare ma “rischiando grosso”. Il Verbo è diventato Parola incarnata, Dio e uomo insieme. Gesù poi è morto ed è risorto. Quel corpo che risorge è Cristo, Gesù di Nazaret. Il corpo cambia ancora, non è più soltanto carne. Dal corpo arriviamo al pane. Desiderio di Gesù Risorto è di poter essere riconosciuto accolto e incontrato da tutti, vuole rimanere con noi, allora ecco il Pane, che rimane, non va via (come per i discepoli di Emmaus). Perché la scelta del pane e non del corpo risorto? per farci capire che la fame di lui è cibo, fraternità, condivisione. Quando mangiamo il pane normale, dice S. Agostino, lo trasformiamo in noi stessi; quando mangiamo il Pane Gesù, è lui che ci trasforma in lui. Facciamo, allora, il più possibile la comunione eucaristica per un incontro che è il più intimo, profondo e personale che esista e cambia radicalmente la vita, non c’è rapporto di amicizia più intimo di questo, che è un rapporto di nutrizione, di comunione profonda, è incontro di due esistenze.
Al termine dell’incontro il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile ha invitato i giovani presenti al Weekend di Spiritualità che si farà al centro di Spiritualità di S. Giovanni Incarico dal mattino di sabato 7 al pomeriggio di domenica 8 maggio 2016 (info e adesioni: eventi@pastoralegiovanile.com).
Inoltre è stato avvisato che sono aperte le iscrizioni per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia da 23 luglio al 2 agosto (Vedi www.diocesisora.it).
Infine Don Benedetto ha ringraziato il Vescovo Gerardo ed ha invitato tutti a fare un applauso per il suo terzo anniversario da vescovo; e subito dopo a farne un altro, ancora più forte, per manifestargli tutto il nostro grande affetto. Ed è stato un gran fragore di battimani!
Adriana Letta