Concedeteci un po’ di vanità e un pizzico di… sano orgoglio nel sapere che il 12° Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, tra le sue tante esperienza di vita e di formazione annovera l’appartenenza all’Azione Cattolica e in particolare al MSAC, Movimento Studenti di AC, di cui è stato responsabile di Roma e del Lazio negli anni 1960-1964.
Erano anni di grosso fermento per la Chiesa e per il mondo e lui, giovane ventenne, li ha vissuti pienamente sotto la guida di assistenti eccezionali, quali don Paolo Gillet o don Luigi Di Liegro –per citarne solo alcuni– tra preghiera e azione, presenza nelle scuole e incontri con i Padri conciliari per diventare sempre più protagonisti di una Chiesa in movimento.
Tra i tanti ricordi, simpatico quello della veglia di preghiera annullata, perché GIAC e GF non potevano andare dalle loro parrocchie romane alla Chiesa di S.Marco in Piazza Venezia –maschi e femmine insieme– nello stesso pullman (scandalo!!!). In questo racconto ci siamo riconosciuti perfettamente anche noi, settantenni di oggi, che 50 anni fa osammo andare – GIAC e GF insieme– sulla neve a Ovindoli scatenando il finimondo nell’Azione Cattolica parrocchiale!
Quegli anni universitari vissuti così intensamente per la formazione propria e l’impegno verso gli altri hanno disegnato –sono parole sue– il suo senso della vita e la sua fisionomia come persona e il contenuto essenziale di quel periodo, straordinario ed entusiasmante, rimane pienamente attuale. Forza di un cammino formativo serio, costante, adeguato ai tempi e ai ruoli che si rivestono.
Nella nota di augurio per la sua elezione, l’Azione Cattolica Italiana ha sottolineato la scelta felice compiuta dal Parlamento perché il Presidente Mattarella è “uomo del dialogo ma non del compromesso al ribasso, sempre protagonista di un’azione politica intesa come servizio alla costruzione del bene comune”.
Facciamo nostre le sue parole, sempre molto misurate ma incisive, nella testimonianza concessa al MSAC nel 2010, in occasione del centenario del Movimento: “Studiare insieme, vivere insieme un’esperienza di classe, di comunità e di studio mi ha aiutato a comprendere le esigenze, i problemi e le attese degli altri. Si cresce, se si cresce insieme. Ci si realizza, se ci si realizza insieme. Si è davvero liberi dall’ignoranza, dal bisogno e dalla violenza se liberi sono anche gli altri”.
Auguri, Presidente, buon lavoro! Le donne e gli uomini di Azione Cattolica della parrocchia di San Lorenzo in Isola del Liri, saranno al suo fianco, sempre.