Presso la chiesa di Santo Spirito, proseguono gli incontri del corso biblico, giunto, sabato 5 dicembre, al sesto appuntamento.
Alla fine dell’ultimo incontro, Giuseppe e Maria avevano incontrato la profetessa Anna, dicendo che il fatto che Luca citi un profeta donna conferma quanto importanti siano le donne nel piano di salvezza di Dio. Del resto, il significato del nome Anna è “colei che ha ricevuto la Grazia” (ossia lo Spirito Santo).
Al versetto 39, l’evangelista sottolinea che, adempiuto quanto prescritto dalla legge del Signore, i due sposi con il bambino tornano a Nazaret, città della Galilea, regione che storicamente non era tra quelle particolarmente fedeli, come lo era per esempio la Giudea. Tuttavia, il versetto 41 ci informa che Maria e Giuseppe osservavano coscienziosamente le leggi ebraiche, tant’è che si recavano ogni anno a Gerusalemme per le celebrazioni pasquali.
A questo punto della narrazione, Luca inserisce l’episodio di Gesù dodicenne che si trattiene nel tempio con i maestri, sottraendosi alla vigilanza dei genitori. Alcuni esegeti sostengono che questo racconto sia stato aggiunto successivamente al vangelo, con l’intenzione di narrare qualcosa, che in qualche misura prefigurasse tutta la storia della missione salvifica che condurrà Gesù adulto a Gerusalemme.
Infatti, tutto l’episodio, rompendo il silenzio sui cosiddetti “anni nascosti” di Gesù, non è tanto una curiosità aneddotica come quelle che troviamo nei vangeli apocrifi, quanto piuttosto l’anticipazione dell’immagine pubblica di Gesù, uomo sapiente che predica la buona novella. Luca rilegge la vicenda del dodicenne nel tempio nella prospettiva di quanto accadrà di lì a qualche lustro.
Molti particolari ce lo dicono abbastanza chiaramente. In primo luogo, il luogo dell’azione: il tempio di Gerusalemme, quello stesso a cui Gesù farà riferimento quando parlando della sua morte e resurrezione dirà “in tre giorni lo riedificherò”. Poi, la circostanza che Giuseppe e Maria (immagine dell’umanità in cerca di Dio), perso di vista il ragazzino, impiegano tre giorni per ritrovarlo, e lo ritracciano appunto nel luogo sacro per eccellenza degli ebrei.
Dunque: Gesù ha dodici anni, età che nell’antico mondo ebraico segnava l’ingresso nell’età adulta, con la possibilità di frequentare autonomamente il tempio, di ascoltare, leggere e discutere la Parola. Non a caso, quando Maria e Giuseppe lo ritrovano, egli è nel tempio che ascolta i sommi sacerdoti, ponendo loro domande e formulando risposte.
Dal conseguimento dell’età adulta discende anche un’altra cosa, e cioè che da ora in avanti Gesù ha raggiunto una sorta di indipendenza, potendo in tal modo sottrarsi a Giuseppe e Maria, e muoversi unicamente nella direzione del compimento della missione per la quale il Padre lo ha inviato.
Gesù, al cospetto dei maestri, fornisce risposte, che lasciano stupiti i suoi ascoltatori. Sono risposte intelligenti, nel senso letterale del termine: cioè, risposte che “leggono dentro” la Parola. Il che è di chiara evidenza. Infatti, Gesù è la Parola di Dio che si è incarnata: nel tempio, i sommi sacerdoti restano meravigliati, dal momento che innanzi a loro è la Parola stessa che si sta spiegando.
Di fronte alle parole addolorate della madre (a margine, è importante notare che, con riferimento al papà, Luca è esplicito nel ritenere Giuseppe “padre” di Gesù dal punto di vista affettivo), il bambino risponde che egli è venuto per dedicarsi alle cose del Padre. Tuttavia, i genitori non comprendono quello che voleva dire. Anche questo è abbastanza ovvio: Maria e Giuseppe, pur sapendo della natura divina di Gesù, non potevano conoscere quello che sarebbe stato il suo destino futuro. Tutt’al più Maria, sulla scorta delle parole di Simeone, poteva presagire qualche evento funesto – tant’è vero che “serbava tutte queste cose nel suo cuore” – ma di certo non ne era cosciente. Emerge il limite umano dei due sposi nel comprendere la filiazione di Gesù da Dio.
In ogni caso, il bambino – al pari di quel che avverrà al giovane Gesù invitato alle nozze di Caana – dopo questa sorta di “anteprima” della sua missione, ritorna nel silenzio per lunghi anni, sottomesso alla madre e al padre…
Il prossimo appuntamento del corso biblico è per sabato 19 dicembre, alle ore 18.30.
– Vincenzo Ruggiero Perrino