Una solennità sentita, partecipata, vissuta…
Sì, nella comunità Santa Maria Assunta di Atina, la festa dell’Immacolata Concezione è, da sempre, un momento autentico di vita comunitaria. La novena di preparazione diventa occasione privilegiata affinché tutta la comunità si accosti al sacramento della Riconciliazione per poter ricevere “il giorno della festa” l’Eucaristia.
La mattina dell’8, alle 6.30, tutta la comunità è presente a quella celebrazione eucaristica che un tempo era chiamata “la messa degli uomini”; il suggestivo canto delle litanie prepara davvero la mente e il cuore all’incontro con Maria.
Il giorno dell’Immacolata spinge la comunità alla generosità del cuore: “La torta della solidarietà” è l’iniziativa della Caritas parrocchiale che, ormai da anni, realizza circa cento torte che vengono acquistate in segno di condivisione. Quest’anno una parte del ricavato verrà devoluto al seminario diocesano, l’altra parte alla Comunità di Arquata del Tronto, colpita nel cuore dal terremoto dello scorso agosto.
Ad coronare questo momento autentico la presenza del nostro Vescovo Gerardo, che da tre anni presiede la prima Eucaristia di questo giorno di festa. Le parole pregnanti dell’omelia hanno orientato questo nostro fare incondizionato a quell’essere autentici e veri. “Essere immacolata significa essere bella, in quanto capace di un amore totale. Solo quando amiamo, facciamo cose belle. Siamo chiamati ad amare. E’ solo l’amore che rende più bella la nostra esistenza e la vita degli altri. In Maria amore e bellezza si fondono in maniera perfetta; da lei possiamo imparare perché maestra di un amore autentico, puro, santo”.
Antonella Ferrera
Foto: Paolo Ferrera, Giacomo Carlini