La Messa Crismale
La presenza dello Spirito Santo, operante
La scalinata della cattedrale Santa Maria Assunta, in Sora, biancheggia dei paramenti dei presbiteri, dei diaconi, dei ministri, pronti a fare l’ingresso solenne insieme al vescovo Gerardo Antonazzo.
La Chiesa diocesana si è riunita intorno all’altare con il suo Vescovo per la celebrazione solenne della Messa crismale, mercoledì 28 marzo, alle ore 18: una chiesa gremita attende l’ingresso del suo pastore. “Gli oli e il crisma ci ricordano i molteplici doni del Padre” nei confronti dei suoi figli, ha esordito il Vescovo all’inizio di una celebrazione particolarmente sentita e partecipata. Nel momento dell’omelia, il vescovo Antonazzo ha ricordato che «Cristo ha fatto di noi un popolo di sacerdoti»: fedeli e consacrati, unti in Cristo e chiamati a formare un popolo sacerdotale. Il Vescovo ha poi ricordato i sacerdoti che in questo anno festeggiano anniversari importanti, invocando inoltre la preghiera per quanti di loro sono malati o infermi, e per coloro che hanno fatto ritorno alla Casa del Padre, senza dimenticare il grazie al Signore per il dono delle vocazioni, nella vita dei seminaristi presenti alla celebrazione.
«La preghiera liturgica della Chiesa ha nutrito il nostro itinerario esodale – ha continuato il Vescovo – dall’aridità mortale delle Ceneri al profumo del Crisma, anche grazie ai testi della Liturgia delle Ore. Tra questi, l’Inno delle Lodi nel quale abbiamo quotidianamente rivolto al Signore questa invocazione: “Ricorda che ci plasmasti col soffio del tuo Spirito: siam tua vigna, tuo popolo, e opera delle tue mani”. Il soffio vitale di Dio è all’origine della vita umana, è il medesimo Spirito nel quale rinasciamo alla vita cristiana nel Battesimo. Il Rito della Messa Crismale ravviva la memoria del soffio dello Spirito che ha consacrato la vita del Profeta (I Lettura), quella del Servo–Gesù (Vangelo), quella di ogni discepolo, quella di noi presbiteri.
L’uomo porta nella sua mappatura spirituale la presenza dell’alito divino, il soffio del suo Spirito: “Nell’uomo c’è un “alito di vita”, che proviene dal “soffiare” di Dio stesso. Nell’uomo c’è un soffio o spirito che assomiglia al soffio o spirito di Dio. Dunque, una scintilla divina, una “scheggia” della vita di Dio, è passata nella vita dell’uomo e disegna il suo Dna spirituale. La liturgia della Messa Crismale è impregnata del riferimento all’azione vivificante dello Spirito. Il Crisma fa memoria innanzitutto della consacrazione di Gesù–Messia».
Al termine dell’omelia, un momento di grande intensità quello in cui tutti i presbiteri, coralmente, hanno rinnovato le loro promesse sacerdotali. Ed ecco subito dopo giungere all’altare, portati dai diaconi, i grandi vasi con gli oli per la benedizione: l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni, l’olio per il Santo Crisma, a cui il Vescovo ha unito il prezioso profumo di nardo, prima di soffiare su di essi il Santo Spirito. Mons. Antonazzo ha ricordato nella preghiera i frati del convento di Gerusalemme, che durante il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa hanno offerto l’olio, frutto degli ulivi del Getsemani.
Prima della benedizione, il saluto da parte di mons. Antonio Lecce, vicario generale, che ha ringraziato il Vescovo. Sono stati portati gli oli destinati alle otto Zone pastorali della Diocesi, in particolare quelli di Cassino saranno destinati anche all’Abbazia di Montecassino. Infine, il Vescovo e i fedeli hanno rinnovato gli auguri a tutti i sacerdoti per il loro ministero nelle comunità parrocchiali.
Carla Cristini
foto Rosalba Rosati