Imperdibile testimonianza di Sr. Anna Nobili
Terza serata diocesana del IV Convegno degli Educatori alla fede lunedì 10 settembre nella Sala Giovenale di Aquino. Ancora sul tema “Educare all’amore”, ma stavolta non si è trattato di una relazione, bensì di una testimonianza: viva, sincera, diretta, inconsueta, convincente. Piena di umanità e di vita. Nata da un lungo periodo di sofferenza e gravi privazioni, la testimonianza ne reca le tracce, ma non è un racconto tragico né patetico, anzi è un racconto vivace fatto con una freschezza, una grazia, una simpatia ed una letizia che conquistano. Parla sì del dolore dell’infanzia e dell’adolescenza, ma parla molto di più dell’incontro liberatore e affascinante con Gesù: quasi una “bomba evangelizzatrice” che va dritta al cuore. La testimonianza di Sr. Anna Nobili, delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, insegnante di Danza funky-jazz – holydance.
Un breve curriculum potrebbe dire così: Anna Nobili nasce a Milano nel 1970 e inizia i suoi studi di Danza Modern-Jazz e Classico presso S.P.I.D. Dance Accademy di Milano nel 1988. Nel 1990 entra a far parte della compagnia di danza della coreografa Marta Levis ed inizia il suo percorso di ballerina professionista in diversi teatri italiani ed europei e partecipa a diversi concerti (di E.Bennato, Jovanotti). Nel 1993 a seguito dell’“incontro travolgente con la persona di Gesù Cristo, il Figlio di Dio” inizia un percorso che la porterà a scegliere di lasciare il mondo dello spettacolo per dedicarsi esclusivamente all’insegnamento di Danza funky-jazz e alla ricerca del vero senso della danza. Nel 1993 matura la scelta di prendere i voti.
Ma non rappresenta la persona che è Sr. Anna. Nel raccontarsi è partita dalla grande “ferita” della separazione dei genitori che l’ha segnata nel profondo perché “quando manca l’amore di Mamma e Papà, manca il cibo per crescere”. Da bambina e per anni, era timida e balbuziente, malvestita e maltrattata, sentiva di non avere sicurezza, amore, dignità e cercava di riempire questo vuoto attraverso l’ “urlo del corpo”. Il disagio esistenziale oggi lo benedice, ma allora lo malediceva chiedendosi sempre “perché” le era mancato l’amore. Quando, dopo una delusione amorosa, volle cercare una vita normale e iniziò con la danza, fu una liberazione, riusciva ad esprimere quello che con le parole non sapeva dire. Un “urlo di amore”. Un anno dopo, già era entrata “nel mondo delle grandi luci”, il mondo dello spettacolo, piaceva, aveva grinta, era richiesta. “Piacevo ma non mi piacevo”. Si sentiva ignorante, perché aveva fatto corsi professionali, sconsigliata dai suoi professori di andare al liceo (!). E difatti le superiori le farà a 30 anni, con le Suore, scoprendo anche di essere molto intelligente! Intanto conosceva e frequentava molti locali notturni; la vita notturna, appetitosa per i giovani e anche per il maligno, l’aveva presa e lei era diventata come il mondo della notte la voleva. Ma avvertiva il vuoto.
Dopo un primo avvicinamento alla chiesa pur continuando la sua vita di “cubista”, fu invitata ad un ritiro per giovani ad Assisi: rimase colpita dalla semplicità dei ragazzi. Un’altra volta fu “scioccata dalla liturgia eucaristica e da un Sacerdote che nell’omelia urlava: Dio ti ama! e ama proprio te che sei qui per la prima volta!”. E fu così che incontrò Gesù, conobbe il profumo della preghiera, l’amore gratuito e pulito, non quello che chiede sempre qualcosa in cambio. Così, grazie anche ad un padre spirituale che ha saputo amarla gratuitamente, Gesù ha iniziato in lei l’opera di guarigione e Dio le ha donato “la ricerca della verità su se stessa”. I suoi incontri con Dio sono avvenuti sempre per esperienza, mai per moralismo. Consultava la Bibbia e voleva risposte. E giunsero. Un improvviso meraviglioso allargarsi del cielo dopo un temporale le dà la certezza che Dio c’è, un’illuminazione. La sensazione che Dio è tutto in lei, una effusione. Il primo fioretto: non truccarsi e scoprire allo specchio una luce mai vista sul suo volto. E provare emozione, piangere e mettersi a danzare in strada per la gioia. Sentirsi guarita dalla “cecità psicologica” avendo capito che “gli uomini non volevano me ma il mio corpo” e dire ai ragazzi e alle ballerine sue compagne: io ho incontrato Gesù!
Non si può “educare all’amore” se non lo si è ricevuto, bisogna nutrirsi spiritualmente come materialmente. “Da consacrata, ha rivelato, ho dovuto anche constatare che talvolta nella chiesa non c’è amore. Ma ho capito che da sempre Dio mi ha chiamata e che il carisma della danza mi viene da Lui”. A questo punto Sr. Anna ha chiesto un applauso per Gesù, per quello che compie.
Poi ha risposto a qualche domanda del pubblico, si è scusata perché una contrattura alla caviglia le impediva di danzare per noi, come programmato, per mostrare come è bello partecipare col corpo in movimento alla preghiera. Infatti, ha spiegato, a Palestrina ha aperto una scuola di danza, Holydance (holydance.it), dove con i bambini e ragazzi entrano nella Parola di Dio attraverso la danza, pregano danzando e compiono un cammino insieme. Il racconto della sua vita lo ha anche scritto in un libro: “Io ballo con Dio”. Insomma un uragano di entusiasmo la testimonianza di Sr. Anna. Un consiglio? Guardate o riguardate il video della terza serata del convegno, che è stata come sempre trasmessa in streaming tv, per la regia di Francesco Marra. Ne vale la pena!
Al termine, Don Giuseppe ha dato informazioni e avvisi sulla quarta serata di incontro che si farà nelle singole Zone pastorali per confrontarsi e pensare percorsi concreti di formazione, il giorno lunedì 17 settembre:
- Sora, ore 20.30, Sala S. Tommaso.
- Isola Liri, ore 20.30, Centro S. Gabriele
- Pontecorvo, ore 19.00, Centro Pastorale Sacro Cuore
- Cassino, ore 20.00, sede da definire
- Atina, ore 20.30, Roselli
- Aquino, ore 19.00, Roccasecca Scalo
- Balsorano, da definire
- Cervaro, ore 20.00, Chiesa San Paolo
A sua volta il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, ringraziata Sr. Anna, ha comunicato che presto ci sarà la Lettera Pastorale per l’anno 2018-2019, osservando che con questi incontri stiamo “scrivendo capitoli dentro l’orizzonte pastorale Famiglia e giovani“, avanzando progetti e proposte.
Ha poi avvisato che il giorno 25 settembre ci sarà una giornata per i Sacerdoti a Sora presso il Seminario per trattare argomenti della massima importanza.
Ogni Zona pastorale avrà il 12 ottobre una celebrazione eucaristica per dare inizio al nuovo anno pastorale. A Sora sarà il 9 ottobre, giorno della Dedicazione della Chiesa Cattedrale.
Così si è concluso l’incontro di questa terza serata di Convegno.
Adriana Letta