Sabato 31 ottobre, nella chiesa di Santo Spirito, si è tenuto il terzo incontro del corso biblico, che – ricordiamolo – quest’anno sarà incentrato sulla lettura e l’esegesi del Vangelo di Luca.
Nella scorsa “puntata” avevamo lasciato Zaccaria incredulo alle parole dell’angelo Gabriele, che gli ha annunciato la prossima maternità di sua moglie Elisabetta. Gabriele, nel descrivere al futuro padre il destino di Giovanni – ricondurre i figli al Signore, loro Dio, facendo da precursore all’opera di evangelizzazione di Gesù – dice testualmente che egli sarà colmato di “Spirito Santo”.
Il Vangelo di Luca, che presumibilmente fu composto tra il 75 e l’80 d. C., è il primo testo in cui la terza persona della Trinità viene chiamata così: Spirito Santo. Infatti, negli altri scritti del Nuovo Testamento, per esempio le lettere di San Paolo ai Tessalonicesi (risalenti al 54 d. C.), se ne parla come “Spirito di Dio”. Luca, un ventennio dopo, rifacendosi all’esperienza del profeta Elia, scrive invece “Spirito Santo”.
Giovanni, dice ancora Gabriele, condurrà una vita morigerata e dovrà preparare la venuta di Gesù. Zaccaria obietta di essere vecchio e che anche sua moglie Elisabetta è avanti negli anni (sicuramente tra i due, com’era d’uso all’epoca, ci sarà stata una decina di anni di differenza). Gabriele porta il lieto annuncio del Signore: quando Dio parla, all’uomo è richiesto di ascoltare e di lasciarsi penetrare dalla parola di Dio. Invece, Zaccaria, piuttosto che ascoltare vuole vedere, vuole un segno che confermi quanto l’angelo sta dicendo. Insomma, l’uomo non è capace di ascoltare e quindi di lasciar entrare in sé l’annuncio di Dio.
Perciò, perché Zaccaria non ha voluto ascoltare, resterà nel silenzio, finché le cose predette da Gabriele non avverranno. Ovviamente, questa non vuol essere una “punizione”, bensì è da intendersi come un segno dato all’uomo, affinché comprenda la parola e la volontà di Dio. Se non si ascolta l’annuncio, non si potrà credere: è dall’ascolto della Parola che sgorga la fede in Dio.
Dopo l’incontro con l’angelo e concluso il suo ufficio al tempio, Zaccaria ritorna a casa dalla moglie, che di lì a poco, resta incinta.
Il vangelo dell’infanzia – vero unicum nella tradizione del N. T. – ci introduce ad una dimensione che è propria della narrazione di Luca, e cioè la presenza e l’importanza delle donne nella vicenda di Gesù. Se in Matteo gli stessi fatti del concepimento e nascita di Gesù vengono narrati nell’ottica di Giuseppe, qui invece si racconta che Gabriele fa visita a Maria, che è la vera protagonista di tutta questa prima parte, e la sua storia va in parallelo con quello di Elisabetta. Più avanti troveremo la profetessa Anna; ancora, al cap. 8, Luca ci dice che con Gesù andavano anche alcune donne oltre ai dodici apostoli; o, al cap. 23, scrive che c’erano donne che piangevano e lo compassionavano.
Dopo la storia di Zaccaria e del concepimento di Giovanni, si inserisce l’annuncio della nascita di Gesù: Maria viene introdotta in relazione a Elisabetta. Gabriele viene inviato in Galilea, affinché si adempissero le profezie, secondo le quali la salvezza veniva dalla Galilea e dalla casa di Davide.
Maria – della quale Luca, medico, più volte sottolinea la condizione verginale – era “promessa sposa”, cioè aveva già contratto matrimonio con Giuseppe, secondo i riti ebraici. Infatti, il matrimonio prevedeva due momenti: la promessa (che era il vero e proprio “contratto”), alla quale seguiva un periodo di due settimane in cui la sposa tornava a casa col padre. Il secondo momento prevedeva che il padre accompagnasse la sposa a casa dalla sposo, o che questi andasse dal padre a prenderla per condurla a casa propria, dove avrebbero consumato il matrimonio. Quindi la visita di Gabriele avviene in quel periodo di due settimane successive al rito matrimoniale e prima che Maria vada a vivere da Giuseppe.
Gabriele la saluta dicendole “Dio è con te”: Dio è in noi, allorché ascoltiamo la sua parola. Come poco prima Zaccaria, anche Maria resta turbata alle parole dell’angelo, e cerca di capire quali siano il significato e il seno di un tale saluto…
Il prossimo appuntamento del corso biblico è per sabato 14 novembre, alle ore 18.30.
– Vincenzo Ruggiero Perrino