Una Chiesa missionaria
Terzo incontro della scuola di evangelizzazione in preparazione alla visita pastorale del Vescovo
Si è svolto ieri a Cassino, presso la sala degli Abati nel Palagio Badiale, il terzo ed ultimo appuntamento della scuola di evangelizzazione per discepoli missionari, in preparazione alla visita Pastorale del Vescovo diocesano. Come i precedenti incontri, la serata è iniziata alle ore 19:30 diretta dal vicario di zona Don Nello Crescenzi; erano presenti numerosi operatori pastorali e sacerdoti della zona. Dopo la preghiera iniziale, la prima parte della serata è stata incentrata su una profonda riflessione sugli elementi costitutivi della chiesa diocesana, facendo riferimento al sussidio pastorale “Sto alla porta e busso”. In particolare don Nello, nella riflessione, ha richiamato l’attenzione dei presenti, proprio sull’importanza di uno degli elementi costitutivi della chiesa diocesana, ovvero Lo Spirito Santo, che solo è capace di costituirci in unità. Noi nelle nostre comunità cristiane siamo sempre alla ricerca di comunione, pensiamo che a fare la comunione o ad arrivare alla comunione, dobbiamo essere solo noi, come se il frutto dell’unità venisse solo da uno sforzo di ciascuno di noi, ma in realtà non è così perché tutto avviene solo ed esclusivamente per mezzo dell’azione edificante ed unificante dello Spirito Santo. La comunione e l’unità vanno invocate come un dono dall’alto. È lo Spirito che fa dei nostri “Io individuali” un “noi ecclesiale” ; è lui che assume le convergenze e le divergenze umane per trasformarle in carità; le originalità personali per farne bene di tutti; le nostre diversità per creare delle ricchezze comuni. La comunità ecclesiale nasce e vive per la comunità dello Spirito; è lo Spirito che comunica, dà se stesso ai battezzati per farle creature nuove in Cristo. Lo spirito Santo, Spirito di comunione e di comunicazione, agisce invisibilmente nelle tre realtà visibili che costituiscono la Chiesa: nel Vangelo, nell’Eucarestia, nel Ministero Apostolico. Dopo il momento di riflessione ci si è divisi nei consueti tre gruppi di lavoro per discutere e confrontarsi su quali segni concreti di missionarietà esistono, o possono essere creati nelle nostre comunità parrocchiali.Terminati i lavori di gruppo, ci si è ritrovati tutti insieme per condividerne il risultato. Da tutti e tre i gruppi, che hanno lavorato separatamente, guidati da tre parroci, sono emersi elementi in comune; infatti come punto fondamentale è emerso l’esigenza e la volontà di creare centri di ascolto della parola di Dio, itineranti nelle contrade delle parrocchie, creando così momenti di preghiera e riflessione dove la Chiesa in Uscita si fa cenacolo domestico, momenti volendo accompagnati anche da agape tutti insieme. Il secondo segno concreto emerso è la creazione di eventi, momenti di preghiera e/o festeggiamenti, nelle contrade, rendendo la stessa partecipe dell’organizzazione; il terzo segno riguarda, pensando ad una città come Cassino, e ai momenti del fine settimana dove tanti giovani si perdono nel vivere, spesso, “il peggio della società”, a momenti di evangelizzazione di strada/piazza, dove un gruppo va in uscita e un gruppo resta, comunitariamente a pregare per l’azione dell’altro. Ma si è pensato anche a momenti di accoglienza per le persone sole, ricoverate in ospedale o nelle case di cura e magari far fare ai bambini, ragazzi del catechismo esperienza di condivisione di queste realtà
Per tutte le attività emerse, è stato chiarito che , possono nascere, laddove vi sia un sano e concreto discernimento della comunità in preghiera e guidati dallo Spirito Santo, su chi fa che cosa, in base ai proprio doni e ai propri carismi. Importante è ricordare che tutti siamo, o possiamo esser missionari, ma non tutti posso fare tutto.
Aurora Capuano