Cassino, città della Pace, che nel dopoguerra ha sempre sostenuto una politica di riconciliazione e di pace, continua a costruire rapporti di fratellanza con altri popoli, in particolare con i Polacchi. Infatti ricorda la presenza dei soldati polacchi in Italia durante gli ultimi due anni della seconda guerra mondiale e l’impegno eroico del 2° Corpo d’armata che, agli ordini del generale Wladyslaw Anders, ebbe un ruolo fondamentale nella liberazione dell’Italia dai nazisti e sul nostro territorio determinò lo sfondamento della Linea Gustav proprio a Montecassino.
Una toccante cerimonia si è svolta domenica 1° novembre nel Cimitero Militare Polacco a Montecassino, dove sono sepolti ben 1052 soldati polacchi, compreso il loro generale e sua moglie. Alla presenza dei rappresentanti istituzionali di Polonia, il sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, ha avuto parole di grande calore e stima nei confronti degli ospiti: “Ritrovarsi qui a Montecassino – ha dichiarato – dove il legame tra il popolo cassinate e quello Polacco è nato, è sempre una grandissima emozione. Un legame che è cresciuto sempre di più nel tempo tanto da far diventare il papavero rosso il simbolo della libertà non solo per il popolo Polacco, ma anche per la città di Cassino che anche oggi vuole rendere onore alla grandezza del generale Anders e dei suoi valorosi uomini proprio in questa terra dove oltre 70 anni fa con il loro coraggio riuscirono a sconfiggere le linee tedesche aprendo di fatto la strada verso Roma e quindi verso la fine dei tragici eventi”.
Dei soldati polacchi si legge con commozione nell’iscrizione che domina il loro Cimitero di guerra: “Per la nostra e la vostra libertà, noi soldati polacchi demmo l’anima a Dio, i corpi alla Terra d’Italia, alla Polonia i cuori”. E questo ha voluto ricordare e sottolineare il Sindaco: “stretti attorno all’idea di combattere per la propria libertà in una terra lontana da quella natia, guidati da un uomo eccezionale che seppe motivarli fino al grandissimo sacrificio” i polacchi riuscirono prima a conquistare la temibile Quota 593 e poi ad entrare per primi fra le rovine del cenobio benedettino”. Una battaglia con più di mille soldati polacchi morti ed oltre 3 mila feriti, che “possiamo definire, forse, la battaglia più importante tra le quattro che tra il 1943 ed il 1944 segnarono la storia di Cassino. La più importante perché è proprio grazie al sacrificio di quei giovani soldati polacchi che è iniziato nuovamente quel percorso di pace interrotto in quei tristi anni di guerra. Un percorso che portiamo avanti da oltre 70 anni e che da Cassino, diventata dopo la seconda guerra mondiale città della Pace per eccellenza, vogliamo proseguire ribadendo ancora una volta il messaggio di pace della nostra città e del popolo polacco a tutto il mondo”.
Un messaggio di Pace, dunque, ancora una volta, lanciato a tutti i popoli.
Adriana Letta