Tre opere nel segno dell’accoglienza

A Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo il vescovo Antonazzo ha inaugurato un centro per migranti, una struttura per associazioni e un laboratorio per detenuti

L’auspicio di papa Francesco che il Giubileo lasciasse un’opera segno in ogni diocesi, è stato raccolto da quella di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, che in coincidenza con la chiusura delle Porte Sante diocesane, ha inaugurato altri simbolici “ingressi” di strutture di accoglienza nelle quali la comunità cristiana possa aprire il cuore a emergenze sociali ma anche trovare opportunità di incontro e formazione che diano nuovo impulso alla vita diocesana. Alla prima finalità risponde l’inaugurazione, da parte del vescovo Gerardo Antonazzo, della casa di accoglienza “San Francesco” nell’omonimo convento francescano di Vicalvi, donato in comodato d’uso gratuito dai frati minori alla diocesi. La struttura ospita già una quarantina di migranti richiedenti asilo, la cui accoglienza è gestita dalla Caritas diocesana. Come spiega il direttore Don Toma Akuino Teofilo, «dal 6 dicembre è la nostra cooperativa sociale ‘La speranza’ ad aver assunto la gestione delle attività con i migranti, con i quali lavorano costantemente degli operatori, affiancati dai nostri volontari, per garantire un affidabile percorso di integrazione». A tal fine sono offerti agli ospiti, tutti provenienti da paesi africani, un corso di lingua italiana ed altre attività mirate alla socializzazione e all’impiego creativo del tempo libero. La struttura di Vicalvi conserva allo stesso tempo la sua vocazione di centro di spiritualità francescana, grazie anche alla presenza dell’unico frate minore che è rimasto ad abitare in alcuni locali del convento. Una buona occasione, questa, per rendere possibile la conoscenza e lo scambio tra residenti del circondario e migranti ospiti. Ad una diversa tipologia di accoglienza guarda invece il centro “Sant’Ambrogio” a Sant’Ambrogio sul Garigliano, nel Cassinate, dove, insieme alla Caritas diocesana, troveranno ospitalità i carismi e le proposte formative di realtà associative che sul territorio sono a servizio di varie forme di fragilità. A completare le opere- segno post Giubileo della diocesi laziale c’è poi il progetto di un laboratorio per la lavorazione dei metalli offerto ai detenuti della casa circondariale di Cassino in collaborazione con una scuola di orafi di Roma.

AUGUSTO CINELLI

AVVENIRE, 21 dicembre 2016

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