Il Vescovo Antonazzo e i sacerdoti diocesani si sono uniti ai fedeli del centro rovetano per festeggiare l’importante anniversario del parroco
«Un immenso grazie al Signore per il dono del sacerdozio e, in particolare, del sacerdozio di Don Franco». Queste le parole usate dal Vescovo della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Monsignor Gerardo Antonazzo, per descrivere la cerimonia che la comunità di Civitella Roveto ha organizzato per il proprio parroco, Monsignor Franco Geremia, in occasione dei suoi 60 anni a guida della parrocchia di San Giovanni Battista.
Il pomeriggio dedicato a Don Franco è iniziato al Teatro Comunale del centro rovetano dove l’amministrazione ha voluto omaggiare il parroco istituendo una borsa di studio a suo nome. Ogni anno verranno dunque premiate una tesi di laurea e un’attività delle scuole del paese incentrate sui temi della pace, della solidarietà e dell’ambiente.
Dopo il sindaco, Sandro De Filippis, sul palco si sono alternati tanti bambini che, con le loro maestre, introdotti dal vicesindaco e assessore alla cultura, Pierluigi Oddi, hanno voluto fare gli auguri a Don Franco, insieme alle catechiste, ai Carabinieri, guidati dal maresciallo Fabio Renzi, e alla banda di Civitella che, diretta dal maestro Adone Sabatini, ha eseguito per il sacerdote l’inno di San Giovanni Battista, scritto appositamente per il Santo Patrono del paese dall’indimenticato Don Gaetano Squilla.
L’omaggio al parroco è poi proseguito nella solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Antonazzo e concelebrata da molti sacerdoti del clero zonale e diocesano che si sono riuniti per ringraziare Don Franco per la sua «esemplarità di zelo apostolico».
«Quello che avete donato a Don Franco» ha affermato Sua Eccellenza durante l’omelia «è un bellissimo quadro che rimarrà nella memoria storica di Civitella e a cui vorrei aggiungere una cornice che ci viene indicata dal Vangelo di oggi». Il Vescovo ha allora fatto riferimento all’insegnamento nuovo di Gesù che parla con autorità. «Non è autorità di potere che impone ordini da seguire» ha spiegato «ma è un’autorità nel segno dell’autorevolezza. Un’autorità dettata dalla capacità di Gesù di essere coerente e prossimo alla gente, insegnando in mezzo alla folla e non da una cattedra. L’insegnamento di Gesù è allora autorevole e coerente perché egli stesso è ciò che predica. Gesù vive con la gente la concretezza delle sue parole».
«Caro don Franco» ha quindi detto il Vescovo rivolgendosi direttamente al festeggiato «tu sei un uomo autorevole perché convincente. Ci convinci come Gesù convinceva quelli che lo ascoltavano». E poi ancora un commento al Vangelo del giorno, evidenziando un secondo aspetto del termine autorità che, visto l’etimo latino “augere”, significa “accrescere, far crescere”. «Don Franco in questi 60 anni» ha concluso Sua Eccellenza «ha fatto crescere le persone di questa comunità, una ad una. È stato il bacio di Dio a Civitella con la sua presenza umile e ricca allo stesso tempo, nascosta, ma comunque evidente per la sua fraternità umana e sacerdotale. Chiediamo al Signore che ci siano vocazioni come quella di Don Franco, perché tutti noi abbiamo bisogno di punti di riferimento. Insieme alla gratitudine, quindi, la speranza che il Signore continui a mandare testimoni autorevoli, convincenti, compassionevoli».
Prima della benedizione finale, poi, i saluti dei consigli parrocchiali di Civitella e della frazione di Meta, l’inno a San Giovanni, questa volta cantato dalle corali dei due centri, magistralmente dirette dal Maestro organista, Marco Di Marco, e la consegna del regalo che il Vescovo, insieme ai sacerdoti diocesani, ha voluto donare a Don Franco: un calice e una pisside preziosissimi sì per quello che conterranno, ma anche perché realizzati con materiali di pregio alla fine del ‘700, a cui si è aggiunta la benedizione del Santo Padre.
Don Franco, visibilmente emozionato, ha ringraziato Monsignor Antonazzo, i suoi confratelli e le tantissime persone presenti a cui ha voluto donare l’immagine della Madonna della Serenità. «Sono soltanto il facchino di Dio» ha timidamente confessato «una matita che scrive ciò che Lui vuole far scrivere. Con questa giornata mi avete dimostrato un grande affetto, ma non so se siete voi che volete più bene a me o se sono io che ne voglio di più a voi».
Il lungo pomeriggio dedicato a Don Franco Geremia, organizzato dal Comune e dal consiglio parrocchiale di Civitella, in collaborazione con le Pro Loco e le associazioni di Civitella e Meta, si è concluso in piazza dove centinaia di persone hanno festeggiato i 60 del sacerdote a guida della comunità rovetana tra buon cibo, sorrisi e allegria.
Maria Caterina De Blasis