Marco 4,35~41
Dopo lunghe attese, lunghissime aspettative e lente peripezie, nella storia della salvezza tutto mira ad annunciare il piano divino rivelato nel Figlio di Dio, e che Dio stesso vuole realizzare nella storia personale di ciascuno di noi.
Gesù in questo brano ci invita ~ a noi, la sua Chiesa ~ a prendere il largo e a “passare” all’altra riva; questa è la sfida di coloro che si decidono a credere, è l’invito ad andare verso la riva di Dio, la riva che non si vede e di cui Gesù mostra il cammino (Gv 14,4).
Gesù in questo brano ci invita ~ a noi, la sua Chiesa ~ a prendere il largo e a “passare” all’altra riva; questa è la sfida di coloro che si decidono a credere, è l’invito ad andare verso la riva di Dio, la riva che non si vede e di cui Gesù mostra il cammino (Gv 14,4).
La barca, essa è stata costruita appositamente per “attraversare” il mare della vita. Ma il brano di Marco ci racconta che in questo mare della vita scoppia una tempesta. Le forze del male si scatenano contro i sogni, aspettative e speranze dell´umanità , e Gesù “dorme”. L’assenza di Gesù pesa enormemente sui nostri cuori quando a un primo acchito sembrerebbe che tra Lui e noi ci fosse un abisso, cosicché la fede si affievolisce e la carità viene a meno, ma la preghiera insistente dei discepoli (cioè i seguaci) riesce a destare Gesù dal suo letargo; Egli sente le urla, si sveglia. Egli è là, come ha promesso (Mt 28,20).
In mezzo le tempeste Gesù ci salva, ci riporta all´altra riva e ci incoraggia ad aver fede; in certo modo per ritrovare la nostra propria identità, possiamo dire pure che ci sprona ad andare contro corrente in questo mare di confusione, contraddizioni e scandali.
Don Juan José Granados