Il Coro “Annibale Messore” di S. Ambrogio offre musica e dolci di carnevale ai detenuti della Casa Circondariale di Cassino
Una ventata di positività, di amicizia, e di allegria anche, è entrata nel salone della Casa Circondariale di Cassino, grazie al Coro “Annibale Messore” di S. Ambrogio sul Garigliano che ha offerto un concerto. Non è certo la prima volta, perché fin dalla sua fondazione il Coro, che oggi porta il nome del suo Fondatore e primo Direttore, ha inteso dedicare la sua arte e armonia non solo all’animazione liturgica ma in modo speciale a fini di solidarietà e beneficenza. Per questo già da anni ha varcato la porta del carcere per incontrare i reclusi e cantare per loro e con loro. Anche dopo la scomparsa prematura del Fondatore, sono i suoi figli, Maria Grazia come Direttore, e Carmelo Messore come organista, che continuano con lo stesso entusiasmo e la stessa generosità del padre, a regalare a tanti la bellezza della musica.
Dunque, giovedì 21 febbraio, in occasione del Carnevale, il concerto ha costituito un momento di pausa rigenerante per tutti, gli ospiti e il personale della Casa, gli amici, la Caritas diocesana di Cassino che si è fatta promotrice dell’iniziativa, presente con M. Rosaria Lauro, vari operatori ed i ragazzi del Servizio Civile in Caritas. Il Coro, con la sua bravura, l’alto livello musicale raggiunto e la simpatia irresistibile della presentatrice dei brani Gemma Simona De Rosa, ha spaziato in un repertorio vario che ha spaziato da brani d’opera a canzoni famose, da “Nessun dorma” o “Va’ pensiero”, a “Vola vola” e “Funiculì funiculà”, da “La vita è bella” a “Il leone s’è addormentato”… C’è stato spazio per i sentimenti, l’amore, la nostalgia, la tristezza e per la vivacità dei ritmi cadenzati e adatti ad essere condivisi dal pubblico attraverso il battito delle mani. Fino al punto di far rimbombare la sala di applausi e di voci che si univano al Coro.
A metà concerto, la musica si è fermata per qualche momento, perché i volontari Caritas hanno voluto offrire un “dolce” intermezzo, torte di vario genere e dolci tipici di carnevale, preparati dalla Caritas ambrosiana e un bel vassoio di frappe offerto da una pasticceria.
Poi la musica ha ripreso il via, guadagnando sempre più il consenso e il gradimento dei presenti. Verso la fine è arrivata la ormai ex Direttrice della Casa, dott.ssa Irma Civitareale, giunta apposta per dare il suo saluto. Ed è stato un momento simpatico e commovente. Accolta da un’ovazione vera e propria e da un omaggio floreale offertole da M. Grazia Messore, ha preso la parola, manifestando il suo affetto per tutti e affermando che se una cosa rimpiange è di “non essere riuscita a fare di più di quello che ha fatto”. In suo omaggio il Coro ha eseguito un secondo bis, una spiritosa interpretazione de Il Carnevale di Venezia, applauditissimo. Infine, il diacono Don Francesco Paolo, incaricato dell’assistenza spirituale in carcere e portatore del saluto paterno del Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, ha ringraziato il Coro.
Insomma, ancora una volta la musica ha saputo, col suo linguaggio universale, parlare al cuore, ha risvegliato sentimenti buoni ed ha regalato momenti di leggerezza e certamente di speranza. Il che è un grande merito perché è davvero un grande aiuto. Grazie al Coro “Annibale Messore”.
Adriana Letta