Giorni fa, il 18 novembre, con un dolente comunicato stampa la comunità monastica di Montecassino rompeva il silenzio dopo le “gravi e dolorose notizie degli ultimi giorni” ed esprimeva “lo smarrimento, l’amarezza e la delusione” di un “momento tanto difficile”, la richiesta di perdono “a quanti sono rimasti feriti e scandalizzati dalle notizie divulgate”, e al tempo stesso il ringraziamento ai tanti, tantissimi “che in questi giorni ci hanno dimostrato affetto e solidarietà”. Parole pesate e sofferte che si chiudevano comunque con una nota di fiducia: “È nostra umile e fiduciosa convinzione che S. Benedetto e Santa Scolastica ci aiuteranno a ridare forza, slancio e luce alla nostra testimonianza monastica, affinché Montecassino continui a rappresentare un significativo punto di riferimento per ogni persona. Succisa virescit!”.
Parole giunte come balsamo nel cuore di moltissimi tra gli abitanti della “Terra Sancti Benedicti”, i quali con estrema sofferenza e disagio avevano appreso nei giorni precedenti le notizie scandalose (che comunque dovranno essere “accertate alla luce della verità”), ma anche scandalistiche, molto e mal strumentalizzate da tanta stampa, tv e network. Quelle parole hanno saputo rincuorare queste persone e ridare d’un sol colpo unità, consapevolezza, desiderio di manifestare il proprio sentire e la propria fedeltà a Montecassino, a cui tutti si sentono debitori di grandi valori spirituali e culturali, entrati nel dna di ogni cassinate. E allora è stata lanciata un’idea, e il tam tam dei social ha fatto il resto.
Così gli “Amici dell’Abbazia” hanno diffuso su facebook la notizia dell’appuntamento: “Sabato 28 alle ore 17,30 il p. Abate Donato e la comunità monastica celebreranno una messa a Montecassino per iniziare il nuovo anno liturgico e pregare per la pace nel mondo. A seguire ci sarà un momento di saluto con tutti i fedeli partecipanti”.
Il passaparola ha funzionato a meraviglia, la Basilica abbaziale si è riempita completamente di persone che sentivano un bisogno profondo di ritrovarsi lì, proprio al momento dell’inizio di un nuovo anno liturgico, nel tempo di Avvento, il tempo dell’attesa di una “Venuta”; bisogno di testimoniare affetto alla comunità, di pregare insieme, ancora trasportati dalla bellezza del canto gregoriano, per la Pace nel mondo, in un momento in cui il mondo è scosso a tutti i livelli da terribili venti di guerra e di barbarie, un bisogno quasi viscerale di sentirsi ancora ben saldamente radicati là dove è quella quercia che ogni volta, sebbene abbattuta, rigermoglia, virescit. Tutti lì, in attesa, in preghiera.
E l’Abate, P. Donato Ogliari, che presiedeva la celebrazione Eucaristica, col suo sguardo sereno nonostante tutto, ha saputo parlare al cuore dei fedeli, dando ai sentimenti comuni senso e parole traendole dalla Parola di Dio: “L’attesa – ha detto nell’omelia – è una realtà che sperimentiamo ogni giorno: in coda ad un ufficio pubblico, l’esito di un referto medico o l’attesa di un bambino che deve venire al mondo. Ma nel cuore del cristiano vi è una attesa di fondo che dà senso a tutte le attese che si alternano nella nostra vita di ogni giorno, ed è l’attesa del Signore che continuamente ci viene incontro. Questo è il senso dell’Avvento”.
Al termine della celebrazione, con la più grande semplicità ed affabilità, si è posto in fondo alla navata della basilica perché ognuno che volesse potesse avvicinarsi per dargli un saluto, porgergli e ricevere una parola, un messaggio. Ed è stato un momento molto gradito e apprezzato da tutti. Non discorsi o conferenze, ma tono sobrio, profilo basso ma autenticamente umano e cristiano. Anche Gesù, dopo i discorsi alla folla e gli insegnamenti pubblici, amava curare la relazione personale, profonda, con ciascuno.
E da questo evento ora ognuno può riprendere forza, coraggio e speranza, ritrovare la strada autentica della preghiera e della fraternità insegnate da San Benedetto, accantonando giudizi e pregiudizi, ma affidando al Signore la vita di questa chiesa pellegrina sulla terra. Sì, Montecassino continua ad essere significativo punto di riferimento per ogni persona.
Adriana Letta