Commosso omaggio ad una Suora che ha dedicato la sua lunga vita agli altri
Suor Carmelina Marrazzo, delle Suore Stimmatine di Cassino, proprio nel giorno di Venerdì Santo, lo scorso 10 aprile, ha consegnato il suo spirito nelle mani del Padre. Si era in pieno lockdown, per cui non si è potuto celebrare il funerale, solo la benedizione della salma davanti alla casa delle Suore di Corso della Repubblica, dove per tanti anni ha dedicato la sua vita agli altri. E allora la parrocchia di S. Antonio, dove da sempre le Suore Stimmatine prestano il loro servizio pastorale, ha celebrato domenica 21 giugno alle 17.00 una Messa in suffragio. E’ quello che stanno facendo le parrocchie in questo periodo per curare le tante ferite che la pandemia ha lasciato, in particolare il mancato conforto per familiari e amici di un degno funerale per coloro che sono morti in quei mesi terribili.
E così non solo le consorelle, ma anche i parenti e numerose persone di Cassino che conobbero, stimarono e amarono Suor Carmelina, spentasi all’età di 95 anni, sono convenuti in chiesa. Toccanti le parole che il Parroco Don Benedetto Minchella ha pronunciato nell’omelia. I religiosi, ha detto, che non si consacrano per se stessi, si propongono alla società come persone che anticipano quello che sarà il destino di ciascuno di noi, consacrandosi ad un solo amore eterno, perfetto, completo, integro per il Signore. Perciò fin da questa vita terrena vivono una sorta di posizione celestiale, non perché non abbiano i problemi e le vicissitudini della vita (vivere in comunità non è semplice), ma perché mettono al centro il possesso di Dio e l’essere posseduti da lui. Il Signore fa di quella vita consacrata un segno, una testimonianza di ciò che è vero, valido, eterno. Credo, ha proseguito, che Suor Carmelina sia stato tutto ciò. Solo al pronunciare il suo nome, viene spontaneo un sorriso, per la sua indole essenzialmente napoletana, e la capacità di saper cogliere nei particolari della vita, anche nei momenti difficili, la sapienza del “Lassa fa’ a Dio!”.
Suor Carmelina, lavorando per tanti anni nel “Nido” della Scuola “S. Maria delle Grazie”, ha costituito un vero e proprio punto di riferimento e soprattutto la storia che ha visto la rinascita della città di Cassino, lei venuta qui nel 1950 senza aver ancora fatto la professione solenne che fece poi nella cappella delle Suore con l’Abate Ildefonso Rea, e rimasta, salvo un periodo di nove anni in cui fu superiora altrove, fino alla fine. La sua missione: farsi piccola con i più piccoli ma soprattutto imparare dai bambini. Lei che non ha mai conosciuto la mamma, morta dopo la sua nascita, con l’amore di Dio ha sviluppato un forte sentimento di maternità per i bambini affidati alle sue cure, con animo semplice, con il sorriso e con la sua ironia. Un esempio di vita completamente consegnata al Signore. Una donna vera, una madre vera, una religiosa vera, con un animo particolarmente sensibile di cui è testimonianza la sua vita meticolosissima fino agli ultimi anni. A lei possono dire grazie generazioni e generazioni di bambini oggi diventati adulti. Ringraziamo il Signore di avercela data, ha concluso il celebrante, e preghiamo per lei, che sicuramente il Signore ha accolto come “serva buona e fedele”.
Al termine della celebrazione, un saluto particolarmente caloroso e sentito è stato porto da una nipote, che ha ricordato il forte legame e l’affettuosa vicinanza in ogni occasione. Ricordiamo la festa a sorpresa che fu organizzata nel 2015 per i suoi 90 anni grazie ad una trama segretamente ordita da familiari, Suore e parrocchia, e Suor Carmelina, con il suo sorriso e l’animo di fanciulla, con la saggezza dell’esperienza e l’arguzia di chi sa osservare le persone e capirle, aveva capito ma non aveva detto nulla per non rovinare la gioia degli altri. Un animo sensibile e sempre aperto agli altri!
Adriana Letta