Nella cappella dell’Università anche l’imposizione delle Ceneri
Il bisogno di conoscenti e colleghi di lavoro di ritrovarsi insieme per sentirsi più forti e non soccombere di fronte al dramma umano di chi, pur essendo in età ancora giovane, ha combattuto ma non vinto la sua battaglia contro la malattia, il bisogno di pregare insieme in quello stesso ambiente di lavoro, ha spinto impiegati e dipendenti dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale a chiedere al cappellano Don Benedetto Minchella, di celebrare una Messa.
Una Messa in suffragio di Vittoria Mastronicola, cinquantaquattrenne di Castrocielo, da circa 15 anni impiegata presso la Facoltà di Ingegneria, che lascia due figlie ed un nipotino, è stato il momento unificatore di quanti l’hanno conosciuta sul lavoro. La Messa è stata celebrata nella cappella universitaria di S. Anselmo al Campus della Folcara, per singolare coincidenza, proprio nel Mercoledì delle Ceneri, giorno di inizio della Quaresima che quest’anno si tinge di misericordia, a causa del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco.
Una piccola folla si è dunque radunata al piano terra, presenti i familiari della defunta ma anche il rettore prof. Giovanni Betta, il prof. Filippo Carcione, che ha proclamato le letture liturgiche, e altri docenti. Don Benedetto ha usato parole appropriate per la circostanza, atte ad accogliere con comprensione l’umano dolore per la morte della “nostra sorella Vittoria”, ma certamente e soprattutto capaci di nutrire la fede e la cristiana speranza. Parole di misericordia. Egli ha potuto anche compiere (per la prima volta in università!) il rito dell’imposizione delle sacre Ceneri, che ricordano all’uomo il suo essere “polvere” e la sua fragilità e dunque la necessità di tornare all’essenziale nel compiere le proprie scelte di vita, mediante una autentica conversione del cuore, per fare della propria vita un “dono gradito a Dio”. Questa, forse, è stata l’ultima vittoria di Vittoria.
Adriana Letta