Una nuova iniziativa missionaria proposta dal Cammino Neocatecumenale
Battezzati ed inviati: il messaggio della Veglia missionaria nell’azione della Comunità
“Ogni comunità nello svolgimento delle proprie attività pastorali se non è finalizzata alla evangelizzazione opera una pastorale, egoistica, settaria, chiusa, esclusiva e non inclusiva. L’evangelizzazione è – e credo debba rimanere esattamente – il contenuto di ogni azione pastorale missionaria. Dire azione pastorale missionaria significa dire agire in funzione dell’evangelizzazione, promuovere processi di evangelizzazione”. Queste le parole del Vescovo nel suo intervento alla Veglia Missionaria diocesana 2019 – svoltasi la sera del 18 ottobre ad Arce, alle ore 20, nell’ambito del mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco.
Aggiungeva il Vescovo: “Noi abbiamo vissuto un “cristianesimo di massa” fino a qualche tempo fa e non c’era necessità di andare a cercare le persone; ora però c’è la necessità di iniziare una pastorale missionaria che – almeno per le nostre comunità – deve essere diretta non più e non solo ad gentes (cioè verso coloro che non conoscono ancora l’Annuncio del Signore) ma intra gentes, cioè ripartendo dall’interno delle nostre comunità parrocchiali. Ed è il Papa stesso – ricordava il Vescovo – che nella Evangeli Gaudium esorta “Ponete le parrocchie in uno stato permanente di missione”
Ma come è possibile fare questo. Bisogna operare una conversione mentale: prendere su di sé un abito missionario ed abbandonare la vecchia mentalità: cambiare vestito e questo è faticosissimo. Ma è questa la strada perché non c’è altra alternativa. Quanto è necessario ed urgente questo? Lo è – aggiungeva il Vescovo – tanto quanto noi desideriamo che la Chiesa continui a vivere e che le nostre comunità continuino ad esserci; perché ne va di mezzo la sopravvivenza della Chiesa sul nostro territorio. Se la Chiesa nasce dalla missione con cui si evangelizza in assenza di questa missione la Chiesa da questo nasce in mancanza di questo muore, è matematico; se la Chiesa nasce dalla Missione mancando la missione la Chiesa la comunità cristiana muore. Concludeva, quindi, il Vescovo: dobbiamo ripartire con coraggio e convinzione dalle domande che San Paolo pone nella lettera ai Romani al capitolo 10. Sono domande cogenti che devono incendiare il cuore di passione: “Come invocheranno colui nel quale non hanno creduto … come crederanno in colui del quale non hanno sentito più parlare …. come ne sentiranno parlare se non c’è chi lo annuncia … e come lo annunceranno se non sono stati inviati …”
Dunque la fede viene dall’Ascolto dalla predicazione. Mossi da questa sollecitazione e con questo spirito missionario i fratelli delle tre comunità neocatecumenali della parrocchia di San Domenico Abate inizieranno nelle prossime settimane la predicazione del Vangelo diretta a giovani dai 13 anni in su, ad adulti e a famiglie con incontri in parrocchia nelle sere del lunedì e giovedì alle ore 21. In queste serate sarà messo al centro l’Annuncio del Signore morto e Risorto anche attraverso esperienze e testimonianze di alcuni fratelli. È l’annuncio del kerigma che chiama a conversione: è la buona notizia della morte e della risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo che opera. «infatti… è piaciuto a Dio di salvare coloro che credono mediante la stoltezza del kerigma» (1 Cor 1,21). Questa «parola di salvezza» chiama alla conversione e alla fede, invita a riconoscersi peccatori, ad accogliere il perdono e l’amore gratuito di Dio e a mettersi in cammino verso la propria trasformazione in Cristo, per la potenza dello Spirito.
Questo è lo scopo del Cammino Neocatecumenale che si pone come un itinerario di iniziazione cristiana a servizio della diocesi.
Gli incontri si terranno nella Parrocchia di San Domenico – sala Courrier – il lunedì ed il giovedì alle ore 21. Per chi desiderasse partecipare e avesse problemi di trasporto o di altro genere può contattare il numero 333-3927275; le coppie con bimbi piccoli possono fare affidamento su un servizio di baby sitter gratuito in sala limitrofa a quella degli incontri.
Bruno Forte