Gli “Apprendisti Ciceroni” del Liceo Classico nella “Mattinata F.A.I.
Metti un’esperienza di cittadinanza attiva, con la possibilità di imparare e insegnare qualcosa che ti appartiene, metti dei giovani liceali, semplici studenti ma “muniti di passione, interesse e voglia di fare”, degli insegnanti motivati e motivanti, metti dei beni storico-artistici, e metti anche l’organizzazione del FAI (Fondo Ambiente Italiano), e il gioco è fatto, la riuscita è garantita. Riuscita anche se, in verità, per gli studenti del Liceo Classico “G. Carducci” di Cassino era un po’ più complicato, perché dovevano occuparsi, nel centro di Cassino, di beni storico-artistici scomparsi, edifici inesistenti, distrutti dalla guerra e spesso smembrati dalla ricostruzione.
Sfida perciò ancor più esaltante, che – insieme ai loro docenti – hanno affrontato con impegno e grinta, a cominciare dal titolo che hanno dato a tale sfida: “La poetica dell’assenza“, “per recuperare la bellezza nella memoria storica del nostro passato, senza il quale saremmo privi di una vera identità culturale, e per educare alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio artistico ed ambientale, in linea con gli obiettivi del F.A.I.”.
Più di 120 alunni del Liceo Classico, per prepararsi al progetto “Apprendisti Ciceroni”, hanno svolto un duro e serrato lavoro di studio e di ricerca, guidati dai docenti Rossana Avruscio, Aniello Crescenzi, Claudia Vacca, Fiorella Alonzi, Luigi Scala, supportati dalla delegata F.A.I. di Cassino, prof.ssa Anna Matilde Patini, e con la consulenza esterna dell’architetto Giuseppe Picano. Un lavoro di gruppo basato sull’apprendimento cooperativo (Cooperative Learning), sulla didattica attiva e produttiva e sulla tecnica dell’Apprendimento tra pari (Peer Learning), ovvero tra alunno ed alunno pur di età diverse. Così i ragazzi hanno preparato cartelloni, elaborazioni grafiche, schemi, album illustrati, modellini, “colonne umane”, plastici, giochi e tanto altro. Il tutto per illustrare ad alunni di altre scuole alcuni monumenti medievali della Cassino che fu, quali la Chiesa di Santa Maria delle cinque torri, la Chiesa di San Germano e la Torre campanaria, oggi non più visibili, perché andati distrutti in parte dalle bombe del 1944 e in parte dalle ruspe della ricostruzione, anche se alcuni resti giacciono ancora sotto terra.
“Dopo questo accurato lavoro di preparazione – raccontano gli studenti – abbiamo tentato di far rivivere e riscoprire quei luoghi nel pieno centro di Cassino. La mattina del 19 novembre, in occasione della “Mattinata F.A.I per le scuole” ci siamo ritrovati in Piazza Corte a fare da guida ad altri alunni”, di 14 classi dalle elementari alle Superiori; “un compito impegnativo, certo, ma siamo stati più che contenti di assumerlo. Crediamo che dopo tutti i lavori preparatori svolti, il lavoro di quella mattina fosse il più semplice. Ci siamo presi cura anche dei ragazzi della quinta elementare ed è stato bello sentirsi utili ad accrescere la cultura dei bambini di cui ci siamo occupati, e vedere i loro sguardi vispi e assetati di sapere di fronte a noi, ragazzi del quarto superiore: un lavoro fatto dagli alunni per gli alunni“.
Gli studenti sono riusciti ad apprendere e a far apprendere in modo piacevole e divertente, divenendo autentici divulgatori culturali. Ma, cosa altrettanto importante, hanno riflettuto a fondo, come testimoniano le loro frasi. “Ci siamo resi conto, man mano che andavamo avanti nelle nostre ricerche, di quanto la storia di Cassino fosse molto più profonda e importante di quanto credessimo. Le persone legate a Cassino hanno certamente passato una giornata importante riscoprendo il proprio passato. Un passato che troppe volte viene dimenticato, perché lo sentiamo lontano, ma che alla fine vive nelle stesse mura della Chiesa madre e sulle fondamenta della Cassino di oggi. La storia del nostro territorio, invece, oggi più di ieri, deve essere insegnata ancora prima di quella dei paesi lontani: la storia di quei luoghi che riteniamo abituali, che non abbiamo mai osservato attentamente, anche se ci sono passati davanti agli occhi quasi ogni giorno, resti tangibili di quello che effettivamente è stato. Speriamo di aver contribuito, noi Apprendisti Ciceroni del Liceo classico, a trasmettere ad una piccola parte dei giovanissimi studenti, ciò che è stato dimenticato per intere generazioni e che ora deve essere per sempre ricordato. Ci sentiamo, infine, di menzionare la splendida atmosfera di piazza Corte, per l’occasione chiusa al consueto traffico, animata da moltissimi studenti e anche da passanti o visitatori, di cui alcuni, incuriositi dall’iniziativa, hanno impegnato i nostri gruppi di lavoro in alcuni graditi fuori programma. Per la splendida giornata passata vorremo ringraziare tutti i nostri Professori, i ragazzi che ci hanno ascoltato con molto interesse ed i loro insegnanti, e chi ha permesso di realizzare questa splendida giornata, che saremmo felici di ripetere in futuro”.
Adriana Letta