I bambini della catechesi parrocchiale a S. Antonio di Padova in Cassino animano la Messa e poi incontrano la Befana
L’Epifania è una festa importante, una festa di luce, una solennità per la liturgia: Gesù si rivela, appare, i Magi venuti dal lontano oriente guidati dalla stella, lo riconoscono come l’atteso e si inginocchiano ad adorarlo, consegnandogli i loro preziosi doni. Ma l’Epifania, nella mente dei bambini, è certamente configurata anche con l’arrivo dei doni della Befana (chissà perché oggi sempre più assimilata ad una strega anziché alla buona e giusta vecchina dispensatrice di doni e talvolta anche di carbone a mo’ di rimprovero), idea che frulla insistentemente nella loro testa. Inoltre, il detto popolare che “festa Epifania tutte le feste si porta via” ingenera anche un po’ di tristezza perché questa festa segna il ritorno a scuola e alla vita di tutti i giorni. E allora non è facile coniugare le tre cose, sebbene neanche troppo difficile se si usa un po’ di buonsenso.
A fare sintesi e coniugare i due gioiosi motivi della giornata più quello un po’ triste, nella parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino ci hanno provato davvero. Grande attenzione e cura è stata dedicata proprio alla S. Messa delle 10,15, quella riservata ai numerosi bambini che seguono la catechesi di preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima. Prima cosa: ad animare la Messa dedicata ad un bambino eccezionale: il Signore Gesù, sono stati proprio loro, i bambini. E quindi hanno cantato in coro molto bene, diretti da Susy Comparone, accompagnati dall’organo e da tre violini suonati da ragazzi un po’ più grandi; hanno letto le preghiere, insomma, sono stati parte attiva.
Anche nell’omelia il Parroco Don Benedetto Minchella li ha coinvolti con domande per indurli a riflettere. Prendendo spunto proprio dai Magi e dal loro lungo viaggio, ha chiesto: se Gesù nasce anche oggi in mezzo a noi, dobbiamo metterci in cammino? e per cercarlo dove? Pian piano le risposte son venute: Gesù lo troviamo in coloro che hanno la nostra stessa fede, nella famiglia, in coloro che soffrono per malattie, povertà, guerra… Gesù lo troviamo poi nella Scrittura, nel Vangelo, e anche in quei santi che sono esempi di vita cristiana luminosi come la stella dei magi; anche nelle persone che si prendono cura di noi possiamo oggi trovare Gesù. Le idee un po’ alla volta si sono chiarite e si sono fatte concrete e vicine all’esperienza di vita, come strade percorribili e non difficili da ricordare.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, tutti i presenti, a cominciare dai bambini, sono stati invitati a baciare il Bambinello, questo sì, segno della fine delle feste natalizie, ma non triste, perché è un gesto tenero e gioioso per chiunque.
Infine, sorpresa! Per i bambini è arrivata in piazza Diamare, davanti alla chiesa, la Befana in persona: grande festa! la simpatica vecchietta armata di scopa, naturalmente, aveva anche un grande sacco, da cui ha tirato fuori e distribuito dolci e caramelle a tutti! Una mattinata stupenda, ricca di significato, di protagonismo e di gioiosa sorpresa. Indimenticabile!
Adriana Letta