Il Vescovo ai Sindaci della provincia: Il riconoscimento della Regione Lazio del Cammino di Canneto è ormai inderogabile

Un appello intenso, accorato e deciso quello rivolto dal Vescovo della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo Mons. Gerardo Antonazzo, nel giorno della Festa della Madonna di Canneto ai Sindaci della Provincia di Frosinone ed alle tante autorità presenti durante la Santa Messa del Pellegrino.

All’inizio della sua omelia il Vescovo è partito dalle parole che un sindaco gli ha manifestato sul piazzale:  “Noi come territorio, come paesi e città, come sindaci siamo un po’ divisi ma su una cosa ci troviamo uniti, sulla Madonna di Canneto. Sulla Madonna di Canneto non ci si divide. C’è una convergenza straordinaria di affetti spirituali”.

Da queste parole il Vescovo nella sua Omelia ha ribadito come la Madonna di Canneto “è un segno di unità solido e solidale a cui approdare e da cui ripartire per questo territorio che ha bisogno di unità e non di frammentazione, di condivisione e non di divisione, di incontro e non di separazione perché è in questo segno di comunione e di collaborazione che si cresce davvero insieme o non si cresce”.

Ed allora, poiché nella provincia di Frosinone è quello di Canneto il Cammino Spirituale che riesce a mettere in movimento il maggior numero in assoluto di persone, esso non può essere trascurato e lasciato in secondo piano.

Rivolgendosi alle autorità presenti ha chiesto con forza e determinazione di lavorare insieme affinché la Regione Lazio acquisisca formalmente con un decreto il riconoscimento del Cammino di Canneto.  “Questo significherà un salto di qualità nell’accoglienza di voi pellegrini in condizioni sempre migliori, anzi ottimali per garantire a tutti voi un’esperienza felice non solo in questi giorni ma in tutto l’anno. Perché il Cammino di Canneto, pur conoscendo in questi giorni una sua naturale e fisiologica intensificazione, si spalma ormai durante il corso dell’intero anno e quindi è importante che sia riconosciuto per ciò che questo significa e merita per la sua storia millenaria. Troveremo forme, care e stimate autorità, per sollecitare questo passaggio, questo riconoscimento ormai inderogabile e indilazionabile”.

Il Vescovo ha poi proseguito la sua ‘Omelia sociale’ attualizzando le parole del Vangelo del giorno e toccando il tema dell’accoglienza degli immigrati e dei rifugiati che fuggono dai territori in guerra, guerra fatta con le armi prodotte proprio dall’Italia, uno dei maggiori esportatori al mondo.

Subito dopo la Santa Messa è iniziata la processione eucaristica che ha visto partecipare insieme al Vescovo, i tanti sacerdoti presenti, le autorità civili e militari e migliaia di pellegrini. Mentre l’inizio della processione con gli stendardi delle compagnie presenti era già al termine della Valle e stava iniziando a risalire, tanti fedeli erano ancora al santuario in attesa di potersi mettere in cammino.

Al termine della Processione il Vescovo, insieme al rettore del Santuario Basilica Pontificia Minore Maria SS. di Canneto, don Antonio Molle, ha voluto incontrare nel refettorio tutti i sindaci, alcuni dei quali neo eletti nelle scorse elezioni di giugno, per un saluto ed un breve momento di condivisione, ma anche per ribadire e rafforzare ulteriormente quanto già detto durante l’Omelia. I Sindaci si sono mostrati tutti propensi, dando il loro pieno aiuto e disponibilità per realizzare questa che oltre ad essere una necessità ‘spirituale’ è anche una grande opportunità per tutto il territorio.

Riccardo Petricca

 

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