Don Fortunato Tamburrini ha guidato la Via Crucis nel rione Colosseo
La sesta ed ultima tappa della Via Crucis itinerante, organizzata dalla Parrocchia di S. Pietro Apostolo a Cassino, si è svolta venerdì 7 aprile nel rione Colosseo, il più vicino alla chiesa. Iniziata alle 18.45, la Via Crucis, aperta dalla Croce principale e da altre più piccole croci portate da ragazzi e da laici adulti, una per stazione, vedeva il Parroco Don Fortunato Tamburrini, il viceparroco Don Tomas Jerez e il Diacono Don Luigi Evangelista che leggevano ognuno una parte, chi l’introduzione, chi la pagina evangelica, chi le invocazioni; a seguire, i fedeli laici, alcuni dei quali, avvicendandosi, leggevano la Riflessione.
Nelle mani di ognuno il libretto per seguire più attentamente e consapevolmente il rito e stavolta la novità è che dopo la lettura del brano del Vangelo relativo alla stazione e al mistero della Passione di Gesù che si meditava, il libretto proponeva una riflessione tratta dai discorsi tenuti tra fine 2014 e fine 2016 da Papa Francesco, principalmente incentrati sulla famiglia: come sempre la parola di Francesco colpiva nella sua semplicità, andando dritta al cuore con la sua capacità di delineare le situazioni umane di fragilità e sofferenza, illuminandole di Vangelo e indicando così la strada per ricomporre spaccature e guarire ferite. La lettura di una serie di invocazioni con risposta del popolo serviva a chiedere forza al Signore, infine il Parroco pronunciava la preghiera conclusiva, poi col canto ci si muoveva verso la successiva stazione. Ad ogni luogo di fermata era stato preparato il quadro della Via Crucis, qualche lume e fiore, un altarino con su dei simboli della Passione di Gesù.
Grande il raccoglimento dei parrocchiani, silenzioso il corteo nei suoi spostamenti, piena di fede la preghiera corale. Ed anche i residenti delle strade per cui si passava, dopo aver preparato il più possibile degnamente l’accoglienza alla Croce di Cristo, aspettavano in silenzio attorno all’altarino e al quadro della Via Crucis l’arrivo del corteo per unirsi in preghiera.
L’ultima stazione è stata davanti alla chiesa parrocchiale a cui si è ritornati alla fine del percorso ed è stata una scena molto suggestiva, col buio della sera che era sceso, con le auto che continuavano a passare davanti ma scorgendo le croci, le luci, le bianche vesti liturgiche, la folla. Molti passanti, nel vedere, si facevano il segno della croce.
Così si è snodata la Via Dolorosa nel rione Colosseo, scortata dalla Polizia locale, composta, senza interrompere il traffico e percorrendo le stradine secondarie meno trafficate, in modo discreto ma certamente visibile, accompagnando Gesù passo passo sul cammino verso la sua fine terrena, verso quella che appare la più totale sconfitta e invece è il passaggio obbligato per la resurrezione, la vera forza che ha vinto il mondo.
Adriana Letta