Cassino: Via Crucis itinerante attraverso le strade del rione Colosseo
In questo tempo forte di quaresima, caratterizzato da tanti eventi ed impegni, non poteva mancare nella nostra Chiesa di San Pietro Apostolo, la tradizionale Via Crucis itinerante, che in questi quaranta giorni ha ripercorso il vasto territorio della parrocchia. Oggi venerdì 18, quasi alla vigilia della Settimana Santa, l’ultima tappa della Via Crucis è stato proprio il rione del Colosseo dove la chiesa parrocchiale si trova. Al termine della Santa Messa delle 18:00 tanti sono stati i fedeli che con molto raccoglimento hanno pregato seguendo la lunga processione che di volta in volta sostava per le quattordici stazioni dislocate nel quartiere, ben curate e preparate dagli stessi operatori parrocchiali e alcuni ragazzi del catechismo della Cresima.
La Via Crucis, guidata dal nostro parroco Don Fortunato con la collaborazione di Don Tomas e alcuni fedeli, è stata molto suggestiva e carica di spiritualità. Lo stesso Don Fortunato, sin dall’inizio ci ha ricordato come la Via Crucis, via della croce, tragitto che ha percorso Gesù fino alla morte, sia per noi uomini cammino di salvezza. Riflessive e pungenti le riflessioni lette ad ogni stazione, riflessioni che hanno scalfito il cuore di ognuno! Certo di questi tempi, dove il mondo sembra andare a rotoli, sentir dire che il cammino percorso da Gesù, fino alla morte, è fonte di salvezza per noi, è davvero difficile da concepire! Ma è così, Gesù ha portato la croce addossandosi i nostri peccati, le nostre sofferenze, le nostre croci, solo con un amore così grande come il suo, solo la potenza della sua grazia può permetterci di portare con amore i pesi gli uni degli altri, di portare la propria croce. Gesù ci insegna con il suo esempio a portare la propria croce con umiltà e allo stesso tempo con dignità senza scappare per la paura di non farcela; come Gesù attraverso la morte ci ha donato la salvezza, dobbiamo cogliere l’occasione offerta dalle difficoltà per trarne qualcosa di positivo, cercando ogni volta di migliorarci, di affrontare le prove dure, di rialzarci dalle cadute.
Ti abbiamo tolto tutto, Signore, anche la dignità. Prima di appenderti alla croce, sospeso tra il cielo che ancora non ti accoglie e la terra che ti ha rifiutato, hai deposto anche le vesti, ultimo segno della tua divina umanità. Noi invece, non resistiamo alla tentazione di apparire, di essere sempre al centro dell’attenzione; siamo sempre connessi, sempre in rete, ma spesso non per essere in comunione, ma per farci ammirare, per sentirci importanti, seguiti, interessanti… Presi dalle cose del mondo. Per questo, Ssignore, in questi tempi così duri, convinti che la tua croce è fonte di salvezza per noi, ti chiediamo di guardare al cuore dell’uomo, di donargli lo sguardo della fede per credere alla tua resurrezione e a una vita nuova con te nel cuore.
Aurora Capuano