La suggestiva cornice della chiesa romanica di Santa Maria della Libera, come ogni anno dal 2010, è stata teatro anche della VII edizione del Premio Internazionale Tommaso d’Aquino, che ha visto vincere, nel 2017, Gilles Emery, professore all’Università di Friburgo.
L’evento, accompagnato da canti liturgici composti da San Tommaso stesso e riproposti dai cantori della Cappella Musicale Liberiana della Basilica papale di Santa Maria Maggiore, ha avuto come ospiti autorità politiche e religiose, nazionali e internazionali che hanno ripercorso la vita del “Doctor Angelicus”.
Mimmo Muolo, Vaticanista di Avvenire, è stato il moderatore del convegno tomista. Da cornice all’intero incontro l’eco delle parole del beato Paolo VI che, in visita ad Aquino nel 1974, sottolineò che gli studi di filosofia e di teologia avrebbero dovuto perpetuarsi nel futuro nella Città che diede il nome al “Bue muto”. Sulla scia di questo invito, il dott. Tommaso Di Ruzza, presidente del Circolo San Tommaso d’Aquino, ha introdotto l’incontro, poi, passando la parola a S.E.R. Mons. Gerardo Antonazzo, vescovo diocesano, e al dott. Libero Mazzaroppi, sindaco della Città di Aquino.
Vincitori della sezione cultura del concorso Veritas et Amor, associato al premio Tommaso d’Aquino, sono stati, con un ex aequo, tre giovani studiosi (un’italiana, uno spagnolo e un americano) autori di una tesi di laurea o di dottorato sulla figura dell’Aquinate. Vincitore della sezione arte è il giovane Francesco Vignola con l’opera “San Tommaso nelle mie mani”.
Le borse di studio, assegnate ai vincitori del concorso Veritas et Amor, sono state finanziate dalla Banca Popolare del Cassinate.
La laudatio che ha introdotto Gilles Emery, il vincitore della VII edizione del Premio Internazionale Tommaso d’Aquino, è stata pronunciata da Serge-Thomas Bonino, Presidente della Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino.
Gilles Emery ha tenuto una mirabile lectio magistralis su “Il fondamento teologico della prassi del battesimo dei bambini in San Tommaso d’Aquino”. Oggigiorno, ha spiegato il professore, il battesimo è rimesso in discussione:
• Per la presenza di un nuova consapevolezza della fede come coscienza sociale, legata all’individualismo nella nostra cultura;
• Per il senso del battesimo che apporta agli infanti. Essi sono innocenti e puri; se il battesimo libera dal peccato, perché battezzare i bambini che sono senza peccato?
Emery ha incentrato il suo discorso su quattro punti cardine:
1. Il bisogno dell’uomo di essere salvato da Cristo;
2. la totalità dell’azione misericordiosa di Dio nel battesimo;
3. la maternità della Chiesa su questa prassi;
4. effetti del battesimo.
L’indirizzo conclusivo è stato affidato all’ospite d’onore di questa edizione: S.Em.R. Mons. Gerhard Ludwig Müller, Cardinale Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede.
I festeggiamenti in onore del Dottore Angelico sono entrati nel vivo. Ora non ci resta che goderci l’aspetto più squisitamente religioso.
Andrea Marinelli